Numerose sono state le questioni affrontate dalle persone - cittadini, sanitari e rappresentanti istituzionali - che sono intervenute nel corso del dibattito: dalla viabilità per un accesso agile all’ospedale anche per quanti abitano in Alta Val di Fassa, alla necessità di garantire servizi efficienti durante i lavori, senza dimenticare il consumo di suolo in una terra in cui allevamento e turismo sono settori strategici, fino ai tempi di realizzazione della nuova struttura.
“Una serata costruttiva” ha osservato il presidente in chiusura dell’incontro, evidenziando come un percorso partecipativo come questo debba basarsi principalmente sulle informazioni tecniche (di natura sanitaria, burocratica e tecnico-progettuale), sulla base delle quali ognuno può farsi un’opinione. “Non esiste alcuna soluzione predefinita: le risorse messe a disposizione dalla Provincia potranno coprire sia la ristrutturazione, sia la nuova costruzione dell’ospedale ai Masi o in altra area. Ospedale che - in entrambi i casi - rimarrà nell’orbita della sanità pubblica. La strada da percorrere sarà individuata in autonomia dal territorio” ha puntualizzato il presidente Fugatti, che ha voluto ringraziare gli amministratori locali per la sensibilità istituzionale dimostrata in questi mesi: “Il percorso intrapreso è importante e impegnativo, l’Amministrazione provinciale si assume ogni responsabilità”. Infine, una puntualizzazione rispetto all’annoso problema riguardante la carenza di personale sanitario: “Una questione che interessa ogni territorio italiano e alla quale ci siamo impegnati fattivamente anche attraverso l’attivazione della Scuola di medicina, ma che nulla c’entra con il futuro dell’ospedale dell’Avisio”.
Infine, l’auspicio espresso dal procurador Detomas perché “la struttura sanitaria delle Valli di Fiemme, Fassa e Cembra risponda davvero ai bisogni di tutte le comunità interessate. Lavoriamo affinché si giunga in breve tempo ad una soluzione che si faccia carico delle aspettative di tutte le comunità interessate: la nostra è una responsabilità minore rispetto a quella della Val di Fiemme, ma non meno importante”. Secondo il procurador “non si può prescindere da un giudizio tecnico per una struttura ospedaliera che sia funzionale, efficiente, traguardi orizzonti temporali importanti e possa essere attrattiva per i professionisti sanitari”. Il percorso di condivisione con le persone - ha concluso Detomas - rappresenta un’interpretazione positiva dell’autonomia del territorio.
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