In Sala Depero sono intervenuti per un saluto anche il direttore generale della Provincia Paolo Nicoletti e il direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino Giuseppe Ferrandi. Nicoletti ha sottolineato il legame tra Autonomia e amministrazione e la necessaria forte cultura amministrativa che si è consolidata nel tempo. "L'iniziativa della Provincia che si racconta attraverso questa mostra rivela anche l'orgoglio di chi ci ha passato la propria vita professionale. La Provincia è fatta da tanti soggetti, enti, società e persone che operano per lo sviluppo del territorio, ma l'Autonomia è soprattutto una grande responsabilità, perché questo modello necessità di adeguatezza non solo sotto il profilo delle competenze, ma anche delle risorse. Per rendere adeguata la struttura dell'Autonomia, infatti, dobbiamo alimentare il suo futuro, per continuare ad operare a beneficio della collettività", ha detto Nicoletti.
Ferrandi ha fatto presente che l'Autonomia non va misurata in astratto, ma guardando gli indicatori dello sviluppo economico e sociale, lo stato di salute del territorio. Paragonando la ricerca di sviluppo degli anni Cinquanta e Sessanta, questi ultimi cinquant'anni rappresentano una svolta importante. "Il 5 settembre non è un'operazione autoreferenziale, non serve a dire quanto siamo bravi - ha detto Ferrandi - ma permette una maggiore consapevolezza politico-istituzionale. Proprio con il Secondo statuto, infatti, è stata trovata una soluzione per la questione altoatesina-sudtirolese, ma anche il Trentino ha trovato modalità e spazio per esercitare la propria autonomia. La "questione trentina" necessita di essere continuamente alimentata e l’dea di delineare la mappa di come si è costruita la nostra Autonomia riguarda tutti, la cittadinanza e di chi ci lavora. Per questo la mostra è incentrata su come declinare e costruire l’identità della Provincia". Infine anche Ferrandi ha ricordato come l'Autonomia si fonda anche sulla costruzione e valorizzazione delle relazioni, tra tutte le componenti istituzionali locali, ma anche con i territori vicini, primi fra tutti la Provincia autonoma di Bolzano e lo Stato italiano.
L'esposizione permanente “La Provincia si racconta”
Curata dalla Fondazione Museo Storico del Trentino, l'esposizione ha l’obiettivo di “raccontare” la storia, il presente e il futuro dell'istituzione Provincia autonoma di Trento. Il percorso, suddiviso in diverse postazioni e installazioni, interessa il piano rialzato della sede di Piazza Dante, partendo dall'ingresso principale e arrivando all'atrio Winkler.
“La Provincia si racconta”, progetto aperto e in continuo aggiornamento, propone con le sue installazioni una pluralità di contenuti e linguaggi fornendo al visitatore l'opportunità di percorrere 50 anni di storia dell'autonomia attraverso lo sviluppo delle competenze acquisite con il Secondo Statuto del 1972.
Il percorso propone una ricostruzione cronologica dei vari passaggi che hanno caratterizzato questo mezzo secolo di storia, oltre a una serie di grafici utili a comprendere la crescita del sistema provinciale. Elemento centrale del “racconto” sono le testimonianze delle donne e degli uomini che lavorano e hanno lavorato in Provincia, o nei vari enti e settori che ne compongono il sistema. Costituendo un mosaico di storie personali che intrecciano la storia più generale dell'istituzione, è dunque possibile cogliere il senso d'appartenenza, lo spirito di servizio e le trasformazioni che l'hanno interessata. Organizzata come un profilo Instagram, patstories sarà visibile anche dallo stesso social network. Infine, una doppia postazione è dedicata alla Sala Depero.
Il percorso è visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle ore 12 e dalle ore 14 alle ore 17. L'Area educativa della Fondazione Museo storico del Trentino propone delle visite guidate su prenotazione.