Lunedì, 22 Febbraio 2016 - 18:55 Comunicato 284

Dal Viminale una rassicurazione: "Brennero e profughi in cima alle priorità"
I presidenti dell'Euregio al ministro Alfano: collaboriamo insieme nel vero spirito europeo

Incontro a Roma questo pomeriggio fra i tre presidenti dell'Euregio, Ugo Rossi, Arno Kompatscher e Günther Platter, e il ministro degli interni italiano Angelino Alfano, accompagnato da uno staff ai massimi livelli: il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese, il capo del Dipartimento immigrazione, prefetto Mario Morcone, il capo della Polizia Alessandro Pansa, il sottosegretario di Stato Domenico Manzione, il direttore della Centrale Immigrazione e Polizia delle frontiere Giovanni Pinto.
"Per il Governo il Brennero è una questione prioritaria - ha detto Alfano - e ho voluto darvene testimonianza anche 'fisica' chiamando a questi incontro tutti i principali attori del settore. Il tema di colloca in cima alla gerarchia dei problemi che dobbiamo affrontare assieme".
"Il messaggio che vogliamo trasmetterle - hanno detto a loro volta i presidenti dell'Euregio - è che questa tematica non ci deve dividere. Ed è un messaggio che per suo tramite vorremmo trasmettere a tutta l'Europa. I nostri territori hanno adottato una delibera di comune accordo, che le consegnamo. Chiediamo un immediato ripristino dei principi di Schengen: confini aperti all'interno e ben sorvegliati all esterno. Il nostro auspicio è che il vertice europeo previsto per i primi di marzo porti concreti passi in avanti".
Tra le richieste specifiche avanzate dai vertici dell'Euregio Trentino-Alto Adige-Tirolo al Governo: la predisposizione di hot spot dove raccogliere i migranti fin dal loro ingresso in Italia; relativamente ai migranti che arrivano nel paese lungo la rotta balcanica, e che rischiano di rimanere bloccati nel Nord est e soprattutto a ridosso del Brennero, predisporre adeguate misure di riparto nazionale, analoghe a quelle in vigore per coloro che arrivano lungo la rotta mediterranea; mettere a disposizione della Provincia di Bolzano strutture come le ex-caserme per gestire situazioni di emergenza; assicurare un'ampia collaborazione sul versante della condivisione delle informazioni.

"Abbiamo già istituito una task force - hanno sottolineato ancora Rossi, Kompatscher e Platter - che si riunirà mercoledì. Sarebbe utile che ne facessero parte anche un rappresentante della Questura e del Ministero dell'Interno.  Abbiamo invitato gli amministratori dell'Autostrada del Brennero e delle Ferrovie  e chiesto il coinvolgimento della Polizia di Stato. In questa situazione crediamo siano necessarie nuove e urgenti misure politiche, a livello nazionale: sia gli hot spot in entrata nel nostro Paese sia anche strumenti di sistema per la gestione di chi arriva attraverso  la rotta balcanica".

Come presidente di turno dell'Euregio Rossi ha aggiunto che "la nostra è una sperimentazione di Europa, che nasce dal basso. Ci crediamo e vogliamo continuare a credeteci. Assieme diciamo che lo spirito con cui ci apprestiamo ad affrontare questa emergenza deve essere quello di Schengen. So che il nostro Paese sta lavorando con convinzione in  questa direzione. Poi però ci sono le decisioni dei singoli Stati che se in qualche misura possono essere comprese in termini di numeri, sono comunque contrarie ai principi dell'Europa unita.  Come Province autonome siamo pronte a fare la nostra parte, a offrire collaborazione. Chiediamo però che tutto questo si  accompagni a una logica di prevenzione dei fenomeni che si stanno generando".

"Colgo con favore la vostra volontà di cooperazione pratica - ha detto a sua volta il ministro Alfano - . Al di là delle comuni valutazioni politiche dobbiamo fare del nostro meglio per gestire questa situazione sapendo che il dramma dell'Europa oggi è quello di non riuscire ad attuare le decisioni assunte. L'anno scorso in tarda primavera è stata presa la decisione di affrontare il problema con un piano globale che poggiava su alcuni pilastri, fra cui la creazione di hot spot per separare gli immigrati irregolari dai profughi.  Un altro impegno fondamentale riguardava la ripartizione dei profughi  fra i vari paesi ed infine il reimpatrio degli irregolari.  Gli hot spot sono partiti in ritardo, ma entro fine marzo pensiamo di completare il piano che ci è stato assegnato dall'agenda europea e stiamo organizzando un sistema di accoglienza strutturato con la rilevazione delle impronte digitali. Non servono altre riunioni, bisogna fare le cose che abbiamo deciso di fare".

Il ministro Alfano ha dato infine la sua rassicurazione riguardo al fatto che le richieste dell'Euregio sono condivisibili: alcune di esse vanno anche nella direzione gia ipotizzata a livello governativo  per far fronte a questo problema.

Immagini a cura dell'ufficio stampa

Intervista al governatore Ugo Rossi 



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