Lunedì, 15 Settembre 2025 - 15:01 Comunicato 2500

Tonina: "Al centro la persona, la sua casa e le sue relazioni"
Welfare Anziani e domiciliarità, approvate le linee di indirizzo

Anziani: una nuova visione di welfare che pone al centro la persona, la sua casa e le sue relazioni. Su proposta dell’assessore alla salute, politiche sociali Mario Tonina, la Giunta provinciale ha approvato le “Linee di indirizzo per un sistema a sostegno della domiciliarità delle persone anziane e dei loro familiari in Provincia di Trento”. Il documento è il risultato del lavoro del “Sottocomitato Welfare Anziani”, attivato nel dicembre 2024 su indicazione del Comitato per la programmazione sociale, con l’incarico di analizzare i bisogni e l’offerta di servizi e di proporre nuove linee di intervento per favorire la permanenza delle persone anziane a domicilio, sostenere le famiglie e i caregiver e promuovere interventi territoriali integrati. A questa prima fase del percorso del Sottocomitato ne seguirà una seconda di livello operativo dedicata all’applicazione territoriale, in cui le Comunità di Valle e il Territorio Val d’Adige, nell’ambito di Spazio Argento, utilizzeranno le Linee di indirizzo per programmare e realizzare interventi a supporto della domiciliarità delle persone anziane e delle famiglie. La Fondazione Demarchi supporterà il Sottocomitato per il monitoraggio delle attività.
Conferenza Stampa per welfare e piano demenze [ Veneri - Archivio Ufficio Stampa PAT]

“Abbiamo davanti a noi una grande sfida rappresentata dall’invecchiamento della popolazione – sottolinea l’assessore Tonina – e un obiettivo fondamentale è offrire alle persone la possibilità di continuare a vivere a casa loro in una situazione di benessere. Con il lavoro che è stato fatto si sono messe al centro le persone anziane e le loro famiglie. E’ stato un impegno corale che ha coinvolto vari soggetti compresi l’Osservatorio sull’Amministrazione Condivisa e l’Università degli Studi di Trento. Personalizzazione degli interventi, rafforzamento delle reti territoriali e valorizzazione del ruolo dei familiari e caregiver sono fattori che si riveleranno fondamentali in questo percorso di cambiamento che si realizzerà anche con il contributo delle Comunità di Valle, del Territorio Val d'Adige e dei Servizi di Spazio Argento”.

Il documento sulle “Linee di indirizzo” è suddiviso in tre sezioni: la prima descrive il sistema, il percorso condotto, gli strumenti di analisi e mette in evidenza le istanze di diversificazione e innovazione del sistema; la seconda analizza gli esiti degli approfondimenti condotti, esamina la domiciliarità e le condizioni che la rendono efficace e sostenibile e descrive i principi da adottare per la realizzazione di un sistema di servizi a sostegno delle persone anziane e delle loro famiglie; la terza, di carattere operativo e sperimentale, individua le linee di indirizzo per la progettazione territoriale del sistema degli interventi.

Sezione A: quadro generale
L'invecchiamento della popolazione è una delle sfide principali dei prossimi anni: in Trentino entro il 2038 gli over 75 passeranno da 66.000 a oltre 85.000, pari al 14% degli abitanti. Si tratta di una fascia esposta a maggior rischio di non autosufficienza, con patologie croniche, neurologiche o cognitive che incidono sulla qualità della vita e coinvolgono anche le famiglie. Il carico della cura ricade in gran parte sui familiari, soprattutto donne della cosiddetta “generazione sandwich”, spesso chiamate a prendersi cura sia dei genitori anziani sia dei figli. Per questo è fondamentale rafforzare il sostegno alla domiciliarità, con servizi socio-sanitari integrati e coordinati che garantiscano continuità assistenziale, supporto concreto ai caregiver e la possibilità per gli anziani di restare più a lungo nella propria casa. La Provincia ha già attivato una rete di servizi domiciliari, diurni e residenziali, ma è necessario potenziarla e riorganizzarla: va in questa direzione il Piano provinciale per le demenze, appena approvato, che rappresenta uno strumento strategico per promuovere prevenzione, diagnosi tempestiva, presa in carico integrata, formazione degli operatori e comunità sempre più amiche delle persone con demenza. L’obiettivo è un vero cambio di paradigma: mettere al centro la persona, la sua famiglia e il suo contesto di vita, attivando un sistema basato su tre pilastri – condivisione degli obiettivi, integrazione tra ambiti diversi e responsabilizzazione diffusa delle comunità.

Sezione B: le condizioni per una buona domiciliarità
La permanenza a casa è la scelta preferita da anziani e familiari, poiché la casa è molto più di un semplice spazio, è un luogo di sicurezza e identità. Mantenere l'anziano a domicilio è inoltre fonte di soddisfazione per i familiari e i caregiver, che sentono di offrire un aiuto concreto. Affinché la domiciliarità sia efficace, devono esistere alcune condizioni fondamentali. In primo luogo, è cruciale la presenza di una rete di aiuto allargata, che condivida la responsabilità della cura invece di lasciarla su un unico familiare. Questo permette all'anziano di avere più contatti e ai familiari di condividere il percorso. Un'altra condizione è che il contesto domestico sia adeguato, con spazi idonei all'assistenza e la possibilità di accogliere eventuali figure di supporto. Un terzo fattore è la disponibilità di risorse economiche sufficienti per coprire i costi dell'assistenza, e l'accesso ai benefici e agli interventi economici a disposizione. Infine, è essenziale la presenza di una rete di servizi accessibile e in grado di intervenire tempestivamente, contrastando la solitudine e l'isolamento, che spesso colpiscono gli anziani.

Sezione C: Linee guida per la progettazione territoriale e per la sperimentazione
Il nuovo approccio all'assistenza domiciliare per gli anziani si allontana dal modello tradizionale focalizzato unicamente sulla persona e riconosce il ruolo attivo della famiglia e dei caregiver. L'obiettivo è supportarli e valorizzarli con misure integrate, flessibili e continue. Si mira inoltre a rafforzare la capacità delle comunità locali di assumersi una corresponsabilità, promuovendo il mutuo aiuto e la partecipazione attiva. In quest'ottica, il Terzo Settore e il volontariato rivestono un ruolo strategico, offrendo supporto, combattendo l'isolamento e creando coesione sociale.
Per attuare questa revisione del sistema in modo graduale, si adotterà un approccio sperimentale, facilitato dal nucleo di sviluppo territoriale chiamato "Spazio Argento". Questo modulo organizzativo si interfaccia con vari servizi e figure professionali, come le Case della comunità, le Centrali operative territoriali, i servizi sociali e sanitari, e le reti di volontariato. Il nuovo sistema estende la presa in carico non solo all'anziano, ma anche ai familiari e ai caregiver, che sono visti come figure centrali e hanno bisogno di essere riconosciuti, tutelati e supportati con percorsi formativi, servizi di sollievo e politiche di conciliazione. L'obiettivo è promuovere una responsabilizzazione diffusa all'interno della comunità, trasformando le relazioni sociali e creando nuove connessioni per rispondere ai bisogni del territorio. 

(lr e at)

Federica Sartori, dirigente del Servizio politiche sociali

 

Riprese e immagini a cura dell'Ufficio stampa

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In all. le Linee di indirizzo

(us)


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