Molti i temi oggetto dell’incontro, a partire dalla preoccupazione per il fabbisogno di personale come infermieri e Oss, indispensabili per poter dare risposte alle richieste delle famiglie. E’ stato fatto anche il punto sulla storia della RSA e sulla sua organizzazione.
L’assessore ha spiegato che l’obiettivo delle visite è sentire testimonianze dirette dai famigliari e da chi opera nel settore dell’assistenza sullo stato della situazione, per far emergere i bisogni.
Il tema dell’invecchiamento della popolazione è centrale oggi, come quello della denatalità: ha sottolineato l’assessore. E’ necessario quindi, ha detto, mettere in campo politiche dedicate ai nuovi bisogni che stanno emergendo; le visite presso le strutture sono dunque utili, tanto per la parte politica che per quella tecnica, per individuare soluzioni e impostare interventi di prospettiva. L’assessore ha evidenziato la qualità del lavoro che si sta facendo ma ha invitato a guardare lontano nella programmazione dei servizi sanitari e socio-sanitari. Una volta completato il giro delle visite, ha concluso l’assessore, si dovrà fare sintesi e impostare il lavoro per il futuro.
La RSA “Casa Famiglia” di Cadine dispone di 100 posti letto autorizzati e accreditati, di cui 62 convenzionati (dei quali 52 posti letto base e 10 posti letto nucleo per demenze gravi). Nell’edificio ci sono circa 60 stanze, ognuna da uno o due posti e dotata di servizi igienici. L’edificio ha a disposizione un giardino di seimila metri quadrati. L’RSA, che assieme ad altre sei strutture fa parte del gruppo Spes, ha 120 tra dipendenti e collaboratori ma vi operano anche oltre una trentina di volontari; è a Cadine dal 2016, dopo il trasferimento da via Borsieri a Trento, dove è rimasto un centro diurno. La RSA di Cadine si avvale inoltre della collaborazione di due medici.