“Siamo passati – ha detto il ministro - dal concetto di integrazione a quello più adeguato di inclusione, e l’Italia è uno dei pochi Paesi europei che ha una legge sull’inclusione scolastica, anche se da aggiornare. Dobbiamo fare un salto ulteriore: investire e vedere nelle persone disabili competenze e qualità sulle quali tutta la comunità può crescere. Ci vuole uno sforzo comune, ma il cambiamento è in atto ed è il momento giusto per fare di più. Ma le norme non bastano: serve l’impegno di tutti.”
Sul piano degli interventi, anche in relazione al Pnrr, il ministro ha ricordato che vi sono diversi decreti attuativi che si stanno concretizzando per migliorare fra l’altro l’accesso dei cittadini ai servizi e l’autonomia lavorativa delle persone disabili.
Dal punto di vista progettuale, serve – è stato detto – una valutazione multidimensionale della disabilità; ciò significa dare importanza a tutto ciò che concorre a realizzare pienamente la vita attraverso un’equipe che valorizzi la famiglia e le scelte che la persona disabile intende fare. La dignità della persona deve essere rispettata stando attenti ai suoi desideri e ai suoi bisogni.
E poi il ruolo del privato sociale: “Il binomio istituzioni - terzo settore è una sinergia fondamentale per dare risposte efficaci al tema della disabilità”, ha detto Locatelli. Importante anche tutelare chi si occupa delle persone con disabilità. “Stiamo per istituire – ha aggiunto – un tavolo con il ministero del lavoro e delle politiche sociali per seguire in particolare i caregiver familiari conviventi, che rischiano di vivere un estremo isolamento.
Infine, ma non ultimo, il tema della narrazione mediatica della disabilità. “È necessario – ha detto il ministro Locatelli – avere uno sguardo che valorizzi non solo le eccellenze o, al contrario, i fatti drammatici, ma che sappia cogliere anche la straordinaria capacità quotidiana di tante persone e di tanti enti che, come avviene in Trentino, affrontano temi delicati che riguardano le persone, le famiglie e le istituzioni.”