Nordio intervistato dal direttore dell’Ansa Luigi Contu indica le direttrici per il cambiamento necessario per la giustizia italiana, da eterno malato a risorsa alleata dei cittadini, delle imprese e dello sviluppo del Paese.
“Nei miei incontri istituzionali a Roma come in altre capitali europei raccolgo il sentimento degli interlocutori stranieri, che mi dicono: gli investitori hanno difficoltà a puntare sull’Italia perché la giustizia è lenta e il diritto incerto. Se pensiamo che capisaldi nostra legislazione sono vecchi e contradditori, si riesce a capire perché l’incertezza del diritto sia per noi fisiologia piuttosto che patologica. Bisogna invece semplificare le procedure, individuare bene le competenze ed eliminare l’eccesso”, afferma il Guardasigilli.
Una delle opportunità è il PNRR, che secondo Nordio “per la parte di competenza della giustizia ci vede molto avanti. Stiamo infatti rispettando praticamente tutte le scadenze”. Per il ministro risulta fondamentale puntare sulle nuove tecnologie: “Noi siamo per l’assoluta precedenza per digitalizzazione e attività telematica, anche riguardo ai concorsi magistratura, che intendiamo renderli più veloci con l’introduzione di prove scritte telematiche. Vogliamo assumere più magistrati e nella metà del tempo. Non è possibile che un concorso duri 5 anni, deve essere almeno la metà”.
Infine, un richiamo al liberalismo e al garantismo e all’unità per affrontare le riforme necessarie al Paese.