“Radici innovative: lavorare al servizio delle generazioni future”, questo il titolo del congresso tenutosi ieri a Bruxelles che ha messo al centro della quarta edizione il valore della rete tra le municipalità europee che hanno deciso di investire nella famiglia, in quanto risorsa vitale per la società e motore di sviluppo sociale, culturale ed economico.
E’ intervenuta da remoto anche l’assessore provinciale alle politiche familiari, Stefania Segnana, che ha dichiarato: “II Network europeo dei Comuni amici della famiglia è nato nel 2018 grazie alla partnership tra la nostra Provincia autonoma di Trento con la Confederazione europea delle famiglie numerose (Elfac) e l’Associazione nazionale famiglie numerose. Questo Network – ha proseguito - è sorto sul modello trentino che 10 anni prima aveva introdotto sul territorio, in via sperimentale, i primi interventi a favore della famiglia al fine di frenare il trend della denatalità. I risultati delle azioni a favore delle famiglie non sono tardati ad arrivare – ha aggiunto Segnana - e la nostra provincia oggi si qualifica per essere territorio “Amico della famiglia” con oltre il 90% dei Comuni certificati “Family in Trentino” che nel 2022 hanno prodotto 103 Piani familiari con oltre 4.000 azioni concrete di politiche familiari su ambiti eterogenei. In particolare: i servizi per le famiglie, le infrastrutture, le politiche tariffarie, i servizi di conciliazione famiglia-lavoro. E la rete non si è fermata qui visto che negli anni sono stati costituiti 22 Distretti famiglia con 1.000 organizzazioni aderenti; oltre 380 aziende sono certificate Family Audit e lavorano nell’ambito della conciliazione tra i tempi di vita e di lavoro. Il Trentino e tutti i comuni family italiani – ha concluso - sono laboratori strategici all’interno dei quali si sperimentano gli standard familiari nei più eterogenei ambiti di attività: trasporti pubblici, ricettività, sanità, scuole, welfare aziendale. Queste politiche pubbliche sono trasversali alle varie azioni governative e convergono su un comune denominatore: il benessere familiare, rendendo la governance più sostenibile oltreché più resiliente”.
Presente anche il dirigente generale dell’Agenzia per la coesione sociale della Provincia autonoma di Trento, Luciano Malfer che ha relazionato sul concetto di economia della saturazione: “L’Economia della saturazione è un concetto inedito, nato a seguito della pandemia da Covid-19, che implica l’attuazione di politiche che aumentano i servizi a favore di cittadini e famiglie senza costi aggiuntivi e “saturando” il capitale che già esiste sul territorio. E’ un’applicazione originale dell’economia circolare e può diventare una sfida nel ripensamento delle modalità di fruizione dei servizi già esistenti sui territori. In Trentino – ha proseguito - sono stati messi in campo diversi interventi che riguardano: le politiche tariffarie, i servizi, la mobilità, lo sport e il comparto museale, sfruttando in particolare uno degli strumenti operativi attuati dalla nostra Agenzia e cioè l’EuregioFamilyPass, che offre scontistiche e agevolazioni tariffarie alle famiglie”.
Malfer ha poi portato alcuni esempi: “Le famiglie, grazie all’EuregioFamilyPass, possono utilizzare i mezzi pubblici, se viaggiano assieme ai figli minorenni, al costo di un biglietto di corsa semplice valido per tutta la famiglia sui servizi urbani ed extraurbani. Questa applicazione non ha comportato costi aggiuntivi sul bilancio pubblico, ma ha saturato un servizio esistente favorendo la fruizione dei mezzi pubblici da parte delle famiglie. Questa politica produce benefici importanti anche per l’ambiente. Altro esempio proviene dal comparto museale: la tariffa agevolata con l’EuregioFamilyPass prevede l’accesso di una famiglia, accompagnata dai figli minorenni, al solo costo di un biglietto ridotto. Questo modello è stato replicato anche sugli impianti sciistici con l’offerta “Ski family in Trentino”, che prevede al costo degli skipass di mamma e papà, la possibilità per i figli di sciare gratuitamente.
Un ulteriore esempio è il progetto “Coliving” che ha permesso di re-impiegare appartamenti sfitti pubblici per introdurre nuovi nuclei familiari nei Comuni trentini colpiti da spopolamento e denatalità, con una modalità agevolata consistente in un contratto di 4 anni in comodato gratuito, ma con l’impegno di essere parte attiva nella crescita sociale, culturale ed economica della comunità.
Per il prossimo futuro è in corso una mappatura del capitale esistente sul territorio, dove fare questa operazione di saturazione, che è in perfetta armonia con gli obiettivi dell’Agenda 2020-2030, perchè lavorando sul capitale esistente, non si consumano ulteriori risorse, si salvaguardia l’ambiente e si creano nuove opportunità e agevolazioni per le famiglie e per il futuro della comunità trentina.”