Il presidente del Consiglio della Provincia autonoma di Trento Walter Kaswalder ha espresso grande apprezzamento per questa iniziativa, poiché soltanto la conoscenza approfondita della nostra storia, accompagnata dall'analisi dei momenti critici, permette di pensare a un futuro in senso migliorativo. «L'auspicio è che i lavori di queste giornate, oltre alla doverosa ricostruzione storica, permettano di gettare le basi per un terzo Statuto di autonomia, condiviso dallo stato italiano e da quello austriaco, che realizzi davvero un'Europa dei popoli».
Infine Giorgio Postal, presidente della Fondazione Museo storico del Trentino ha definito il convegno di oggi un unicum che chiama in causa percorsi storici non ancora indagati a fondo e spesso controversi, che però sono il fondamento della costituzione identitaria del Trentino.
È stato il professor Luigi Blanco, docente di Storia delle istituzioni all'Università di Trento e presidente del Comitato di indirizzo della Fondazione Museo storico del Trentino a introdurre i lavori condividendo alcune riflessioni sulla storia del Trentino nei secoli XIX e XX tra aspirazioni nazionali, dispute identitarie e intrecci autonomistici.
Nella sessione di oggi, presieduta da Mirko Saltori e dedicata al tema della costruzione del Trentino, si sono poi succeduti gli interventi di Marcello Bonazza, che ha parlato di appartenenze e tentazioni identitarie al tramonto dell'Antico Regime, di Mauro Nequirito che ha affrontato la questione dell'identità trentina e dei sentimenti di appartenenza regionale, di Giovanni Kezich, che ha portato la sua visione antropologica del Trentino, e infine Bruno Zorzi che ha parlato del dibattito politico riguardante l'opera di Fortunato Depero.
Si ricorda che i lavori del convegno proseguono domani, venerdì 8 aprile alle ore 9, sempre in Sala Depero, con la sessione dedicata al tema “Identità al confine” e gli interventi di Marco Bellabarba (Il Trentino e l’Impero asburgico 1848-1918), Francesca Brunet (‘Il pensiero primo e vitale’: la ‘questione trentina’ negli scritti di Giovanni a Prato), Elena Tonezzer (Cronache identitarie: il caso della ‘Gita in Fiemme’ del 1903), Marco Odorizzi (Tra fede e identità: la Chiesa trentina e la questione nazionale all’alba del Novecento), Mariapia Bigaran (Dal ‘municipalismo patriottico’ all’irredentismo: la costruzione dell’identità trentina tra Ottocento e Novecento), Jutta Profanter (‘Al lavoro’: Trentiner Arbeitsmigranten in Innsbruck im 19. Jahrhundert), Francesco Frizzera (Negoziare appartenenze: i trentini nella Prima guerra mondiale), Maurizio Cau (Percorsi dell’identità trentina tra le due guerre), Camilla Tenaglia (La Chiesa cattolica in Trentino tra le due guerre: dal Vescovo all’Azione Cattolica), Ester Capuzzo (Il Trentino nel primo dopoguerra: questioni identitarie e governo del territorio), Michele Toss (Opposizione al fascismo e questioni identitarie nelle classi popolari durante il Ventennio), Fabrizio Rasera (Trentinismi), Giorgio Mezzalira (Guardiani del Brennero? I trentini e l’Alto Adige dall’annessione al fascismo) e Lorenzo Gardumi (‘Viva il Tirolo, abbasso l’Italia!’ Il sentimento nazionale trentino tra fascismo e secondo dopoguerra).
La successive due sessioni (“Autonomia, politica, società” e “Rappresentazioni di un territorio”) si svolgeranno martedì 12 e mercoledì 13 aprile nella Sala di rappresentanza del Palazzo della Regione.
(fr e at)
Il convegno può essere seguito anche online all'indirizzo:
https://us06web.zoom.us/j/81306942362?pwd=UTlNMTVDR0dxU1Rha0hpSVFDRWU2dz09