Fra i temi s cui la Provincia ha assicurato la propria collaborazione il destino dell’ex-Atesina, complesso sul quale poggia il piano di riqualificazione del quartiere dei Solteri, per il quale l’amministrazione comunale ha già stanziato a bilancio 3 milioni di euro.
Condivisione di vedute anche sull’importanza delle diverse questioni riguardanti la mobilità, sia quelle più strettamente legate alla dimensione cittadina – svincolo di Canova (anche con la realizzazione di un parcheggio scambiatore per chi proviene dalla Valsugana), Nordus (collegamento Nord-Sud con linea dedicata) – sia quelle di respiro più ampio, che si intrecciano con l’avanzare del tunnel del Brennero e quindi con il progetto dell’interramento della ferrovia: due su tutte, il progetto di collegamento funiviario Trento-Bondone, e il collegamento, anch’esso con modalità alternative al traffico su gomma, fra Trento e la zona di Mesiano-Povo. Sullo sfondo, la consapevolezza che ogni giorno ai circa 114.000 cittadini di Trento se ne aggiungono altri 100.000 provenienti da fuori città: la partita della mobilità, insomma, riguarda non solo i residenti nel capoluogo ma anche tutti coloro che a Trento ci vengono per lavorare, studiare e quant’altro, come pure per turismo.
Nel corso della mattina si è parlato anche di altre partite strategiche, che coinvolgono il patrimonio, presuppongono una revisione nelle vocazioni di alcune aree urbane e rendono possibili eventuali permute fra proprietà provinciali e comunali. Fra i grandi progetti sul tappeto quelli riguardanti la Destra Adige, dove potrebbe trovare posto il Cibio, anche se nulla di definitivo è ancora stato deciso, nonché un complesso espositivo e polifunzionale dove accogliere grandi manifestazioni che altrimenti, oggi, devono chiedere ospitalità altrove. Ed ancora. La possibilità di realizzare un Polo culturale nell’area del Santa Chiara, negli spazi liberati dalla facoltà di Lettere, dove potrebbero trovare ospitalità anche strutture del Conservatorio
Ma molte altre collaborazioni sono possibili, come emerso nel breve giro di tavolo a cui hanno partecipato tutti gli assessori, e in cui si è parlato anche di scuola, sociale, impianti sportivi, turismo. Nella consapevolezza, come sottolineato dal governatore del Trentino, che la città di Trento è “al centro” del Trentino, e che rappresenta quasi un unicum nello stesso panorama italiano: poche altre città d’arte, infatti, possono vantare anche una vicinanza pari a quella di Trento con una montagna come il Bondone e contemporaneamente con una zona di laghi come quella di Caldonazzo-Levico, entrambe raggiungibili in 15-30 minuti dal centro.
I Tavoli di cui si è decisa oggi l’apertura dovranno produrre i primi risultati entro 60 giorni.