Il presidente Kompatscher ha descritto lo studio sulle competenze dei tre territori dell'Euregio come un "progetto importante con un approccio europeo". Riferendosi alla riforma dell'Euregio dello scorso anno, Kompatscher ha affermato che "il monitoraggio sulle competenze dell’Euregio viene pubblicato in un momento in cui abbiamo rinnovato l'Euregio ed ampliato la partecipazione democratica in uno spirito di sussidiarietà". Per l'Alto Adige e il Trentino, invece, arriva anche in un momento in cui l'Autonomia risente di tendenze centralistiche. "È importante consolidare l’Autonomia", ha sottolineato Kompatscher, "anche al fine di utilizzare appieno lo spazio d’azione a livello euroregionale".
Il preside della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Innsbruck, Walter Obwexer, ha riferito come è nato lo studio. L'Euregio-Lab 2020 di Alpbach, in relazione al decimo anniversario della fondazione dell'Euregio, che si è celebrato nel 2021, ha proposto, tra l'altro, un ampliamento dei compiti e dei progetti dell'Euregio ed a tale scopo ha suggerito l’effettuazione di uno studio scientifico per identificare le interfacce esistenti tra i tre territori nel campo delle competenze. Questo "Monitoraggio delle competenze dell’Euregio” è ora disponibile e mette in evidenza che l'istituzione europea del GECT “Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino” offre, grazie alla nuova base giuridica, anche un numero relativamente elevato di aree e forme di cooperazione. Il monitoraggio delle competenze verrà costantemente aggiornato ed adeguato. "Da questo studio la politica potrà dedurre una serie di opportunità nel campo della cooperazione tra i tre territori” ha affermato Obwexer.
Secondo il professor Peter Bußjäger, dell'Università di Innsbruck e direttore dell'Istituto per il federalismo, che ha presentato oggi in dettaglio il contenuto dello studio in Europa non vi è un’altra area in cui vi sia una cooperazione più intensa che nell'Euregio.
Il Monitoraggio delle competenze dell’Euregio, di 170 pagine, è strutturato per aree tematiche e individua numerose interfacce. Oltre a quelle sopra menzionate, esistono importanti competenze parallele nei settori dell'organizzazione a livello provinciale e della democrazia partecipativa, dei sussidi per la casa, dell'industria e dell'energia.
Lo studio presentato oggi comprende anche una seconda parte, in cui vengono esaminate e confrontate le competenze di un secondo Euregio, ovvero l'"Euregio senza confini", alla quale si sono unite nel 2012 la Carinzia, la Regione autonoma del Friuli- Venezia Giulia e la Regione Veneto. Come ha spiegato oggi il professor Jens Woelk, dell'Università di Trento, questa Euregio deve affrontare difficoltà simili: il centralismo dello Stato e la Corte costituzionale italiana rendono difficile l'azione autonoma. L'Euregio senza confini può imparare dalle esperienze dell'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino.
"Consideriamo questo studio scientifico sulle competenze legislative dei nostri territori come un importante spunto di riflessione per ampliare ulteriormente la cooperazione a beneficio dei nostri cittadini", ha affermato al termine della presentazione odierna Marilena Defrancesco, segretaria generale dell'Euregio.
(ac)