Domenica, 05 Ottobre 2025 - 13:29 Comunicato 2816

Oggi il talk al WIRED Next Fest di Rovereto
Permacrisi, insicurezza e instabilità: le nuove generazioni sono bloccate?

Sono tanti i fattori che oggi influenzano, spesso negativamente, il rapporto tra nuove generazioni e mondo del lavoro. Dalle crisi internazionali fino alle dinamiche prettamente locali, per i ragazzi il contesto è decisamente complesso. E rispetto a ciò, quanto pesano l’approccio e il pensiero dei lavoratori più anziani? Ne hanno discusso la direttrice del Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, Gabriella Berloffa, in compagnia di Alessandro Rosina, professore di Demografia e Statistica sociale all’Università Cattolica di Milano, durante l’ultima giornata del WIRED Next Fest di Rovereto.
WIRED NEXT FEST 2025 - Rovereto 05.10.25 - Ancora Un Altro Incontro Per Dire Che L'Italia Ha Un Problema Con I Giovani [ Monique Foto - Monica Condini Monique Foto - Monica Condini - Archivio ufficio stampa PAT]

Dall’inizio alla chiusura del WIRED Next Fest, uno dei temi centrali è stato quello delle giovani generazioni. Strettamente connesso al mondo del lavoro. Ancora una volta sono i dati a dare un quadro chiaro della situazione: oggi solo il 18% dei lavoratori italiani ha tra i 25 ed i 34 anni, mentre nel 2004 erano ben il 27%. Dunque, quali spazi possono trovare oggi le nuove generazioni?

“La vera crisi si è verificata circa dieci anni fa, tant’è che nell’ultima decade nonostante un recupero lento non abbiamo ancora visto l’occupazione tornare al livello dell’inizio di questo millennio – ha spiegato Berloffa. – Oggi i ragazzi vivono in un contesto di grande incertezza, sotto molti punti di vista: fattori geopolitici, velocità del cambiamento tecnologico, ma soprattutto molta più insicurezza. In particolare quella legata alle relazioni personali, soprattutto dopo la pandemia e la diffusione di strumenti tecnologici che rendono i giovani sempre più ansiosi e impauriti nell’affrontare i rapporti umani. La vera sfida è quella di riuscire a creare una sinergia tra generazioni diverse che hanno competenze e valori differenti, ma serve trovare un punto di connessione e incontro. Perchè i giovani oggi sono molto diversi tra loro, hanno esigenze altrettanto diverse ma con un obiettivo ben chiaro, cioè avere la possibilità di dare un contributo positivo”.

Un punto questo su cui si è detto d’accordo il professor Rosina: “I giovani non possono essere copie sbiadite dei loro genitori o di chi sta per andare in pensione. Vogliono mettere in discussione l’esistente in ogni settore, dal mondo del lavoro a quello della politica. Noi purtroppo stiamo bloccando le nuove generazioni, in un secolo che, tuttavia, dovrebbe dare loro molte più opportunità rispetto al precedente. Come è possibile? Vogliono portare il cambiamento, ma sono ancora fortemente condizionati dall’inerzia del secolo scorso. Un senso di permacrisi che sta frenando le generazioni che oggi si approcciano al mondo del lavoro. Su questo, dobbiamo sbloccarci e dare la possibilità ai ragazzi di essere soggetti attivi in ciò che fanno, per permettere loro di dare un senso alla propria vita e far sì che producano valore all’interno del loro lavoro”.

Lo stesso Rosina ha insistito proprio sul concetto del ‘blocco’ che stanno vivendo i giovani di oggi. Non solo nel mondo del lavoro, ma già nei primi anni in cui si approcciano all’istruzione: “È la scuola, in primis, che deve ripensarsi perché non ha ancora capito che la metodologia di apprendimento dei ragazzi è completamente diversa rispetto al passato. Pensiamo ad esempio alle tecnologie: se non si permette ai ragazzi di confrontarsi con esse in modo pratico e non più solo teorico, finiranno con il subire queste evoluzioni e il cambiamento”. Ecco allora che i giovani si trovano spesso costretti a cercare altre strade, come andare a lavorare all’estero. “Le esperienze internazionali sono una possibilità concreta per la ‘costruzione della persona’ e noi stessi, all’università, le incentiviamo – ha concluso Berloffa. – Ma l’obiettivo non deve essere quello di impedire che i giovani facciano questa scelta, bensì creare le condizioni per consentire loro di tornare nel nostro Paese ed anzi, magari attrarre anche ragazzi da altre realtà”.

Il WIRED Next Fest Trentino è organizzato da WIRED Italia in partnership con la Provincia autonoma di Trento – Assessorato allo sviluppo economico, lavoro, famiglia, università e ricerca - Trentino Marketing, Trentino Sviluppo, Azienda per il Turismo Rovereto, Vallagarina e Monte Baldo, Comune di Rovereto. 
Lavora alla costruzione del palinsesto il Comitato scientifico presieduto dall'Head of Content di WIRED Italia, che vede la partecipazione dell’Università degli Studi di Trento, della Fondazione Bruno Kessler, della Fondazione Edmund Mach, della Fondazione Hub Innovazione Trentino, dell’Istituto provinciale per la ricerca e la sperimentazione educativa - IPRASE e del MUSE - Museo delle Scienze.

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(nm)


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