
Nel 2012 la Rai trasmetteva per la prima volta le paralimpiadi, che quell’anno si svolgevano a Londra. Da allora, lo sport paralimpico è entrato per sempre nelle case e nell’immaginario degli italiani. Un momento epocale, che corona, secondo Luca Pancalli, un lungo percorso di maturazione e conoscenza di una realtà ancora sconosciuta al grande pubblico.
“Non esistono persone disabili, esistono le persone”, ha chiosato il presidente del comitato, che enfatizza il valore dello sport paralimpico come fonte di contaminazione valoriale e culturale non solo della comunità sportiva, ma di tutta la società.
La popolarità dello sport ha poi permesso ad atleti come la nuotatrice Giulia Ghiretti, autrice del libro “Sono sempre io”, e Toto Forray, capitano della squadra di basket di Trento, di diventare un punto di riferimento per le persone con disabilità che desideravano seguire le loro orme.
Andrea Catizone, giurista specializzata in diritto del lavoro, ha riflettuto sull’universalità dei diritti, compreso quello allo sport, riconosciuto dalla Costituzione. Fondamentale anche il cinema nel rivoluzionare l’immaginario intorno alla disabilità, grazie a pellicole come Quasi amici e serie tv come Blanca, ha spiegato Edoardo Viganò, vicecancelliere dell'accademia pontificia delle scienze e critico cinematografico.