A seguito del trasferimento della Medicina sezione A al 3° piano dell'ospedale, infatti, che è stata oggetto di un primo intervento del Piano di Riorganizzazione della Rete Ospedaliera (PRRO) e recentemente inaugurata, si è liberato il 1° piano dello stesso edificio. Il 26 settembre scorso sono stati consegnati all'impresa Grisenti di Trento i lavori per l'adeguamento dell'Area Funzionale Omogenea di Chirurgia ed Ortopedia: un'area che prevede 8 posti letto di terapia semintensiva, con i requisiti della terapia intensiva. In via ordinaria la nuova unità di terapia semintensiva sarà utilizzata in fase post operatoria. Un ambiente altamente specialistico che consente l'assistenza a tutti i livelli e anche molto funzionale dal punto di vista dell'operatività del personale, la cui responsabilità sarà affidata al nuovo primario di anestesia Michela Zardin, che comincerà la sua attività a Cles la prossima settimana. L'area rappresenterà, assieme a quella delle cure ad alta intensità, un fiore all'occhiello non solo della struttura nonesa, ma della sanità trentina. Come hanno ricordato Benetollo e Brunori, infatti, ma anche alcuni medici che lavorano a Cles e sono intervenuti all'incontro di oggi, alcune aree operative dell'ospedale delle valli del Noce possono essere notevolmente attrattive, offrendo possibilità di crescita professionale, un ambiente stimolante e anche molto sereno dal punto di vista dei rapporti umani. Tra queste, l'area chirurgica - che ha registrato nel 2021 un numero di interventi maggiore rispetto al 2019, anno pre-covid - e la dialisi, con una struttura altamente specializzata e in grado di accogliere anche un grande numero di turisti che necessitano di questo servizio, favorendo la mobilità di persone che altrimenti sarebbero costrette a curarsi solo vicino a casa. Come è stato detto nell'occasione dell'incontro, è importante rilevare che, oltre alle problematiche, legate anche alla natura stessa di una struttura ospedaliera che è estremamente complessa, l'ospedale di Cles come altre strutture sanitarie trentine, possono contribuire a evidenziare quanto c'è di positivo da tanti punti di vista: negli aspetti organizzativi e gestionali, ma anche in quelli scientifici e tecnologici, per l'alta specializzazione delle cure offerte anche da un ospedale di valle.
Complessivamente il 1° piano sarà dotato di 25 posti letto di cui 17 ordinari, oltre agli 8 di semintensiva. L'area della semintensiva è oggetto di ristrutturazione completa, mentre nell'area delle degenze ordinarie sono previsti interventi per il miglioramento del comfort. Con questi lavori, che contribuiscono a raggiungere gli standard fissati a livello nazionale dal piano di riorganizzazione della rete ospedaliera, le degenze delle aree chirurgiche saranno complanari al blocco operatorio, migliorando sensibilmente la logistica. L'intervento è finanziato con i fondi nazionali PRRO e con fondi provinciali per circa 2.000.000 di euro complessivi. I lavori sono coordinati dal Dipartimento infrastrutture di Apss, guidato da Debora Furlani e, in particolare per Cles, dai tecnici Claudio Cortelletti e Marco Gardumi.
Fotoservizio e filmato a cura dell'Ufficio Stampa
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