Al centro dell’illustrazione le cifre messe in campo per “Italia domani”, il Piano nazionale di ripresa e resilienza che dà attuazione al Next Generation Ue, per la risposta alla crisi pandemia e la crescita futura.
“A livello trentino – ha ricordato Fugatti – ci sono risorse per 1,3 miliardi, che per 930 milioni riguardano i fondi messi dallo Stato attraverso Rfi per la circonvallazione ferroviaria di Trento. Un progetto cruciale, nell’ambito del potenziamento del corridoio ferroviario del Brennero, per spostare il traffico merci dalla strada alla rotaia. Pur di fronte a difficoltà e preoccupazioni, è indubbio il beneficio ambientale e di sostenibilità dell’opera che aiuterà a delineare il Trentino del futuro”.
Il presidente ha menzionato poi i fondi per i progetti “per la salute e sanità territoriale”, come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, “preziosi in un ambito post-Covid nel quale si ritiene di rafforzare l’attenzione sui servizi ai cittadini”.
Non meno importante il progetto per la transizione digitale della pubblica amministrazione. “Il governo – ha aggiunto Fugatti – ha chiesto ai territori dei progetti pilota, o meglio ‘bandiera’ secondo la terminologia del Piano. Noi abbiamo proposto questa iniziativa sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, in quanto crediamo fortemente nello sviluppo dei servizi pubblici innovativi e digitali sul nostro territorio”.
Nell’incontro sono stati evidenziati i dettagli delle dotazioni assegnate al Trentino in base alle 6 missioni del Piano. Fra gli importi figurano 58,7 milioni per le infrastrutture e la mobilità sostenibili, 55,8 milioni per la rivoluzione verde e la transizione ecologica, 2,9 milioni per Coesione e inclusione, 71,8 milioni per Istruzione e ricerca (con focus su scuola e servizi per l’infanzia 0-6 anni). Ancora l’assegnazione di 8,7 milioni di euro per il programma Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL), che punta a coinvolgere 6.000 beneficiari entro il 2022, i fondi per la sanità territoriale con 64,7 milioni di euro, il progetto per la riqualificazione del borgo di Palù del Fersina e della Valle dei Mocheni del valore di 20 milioni di euro.
Il ministro Messa si è soffermato sugli stanziamenti per il mondo universitario italiano e per il sistema della ricerca, che in Trentino vede l’ateneo al fianco dei centri di ricerca. “Sono contenta perché questo è un territorio che sta partecipano molto attivamente ai bandi relativi alla formazione superiore. Gli obiettivi sono favorire l’accesso all’università, lavorando su residenze e borse di studio, ampliare le competenze, formando in modo moderno i giovani di oggi, e riformare i dottorati di ricerca”. Proprio riguardo ai dottorati, ha precisato Messa, sono previste 7.500 borse triennali da avviare entro il 31 dicembre 2022, di cui circa 109 destinate all’università di Trento. Oltre ai 34 dottorati classici ci sono le borse compartecipate dalle aziende dell’industria, un elemento – ha concluso – “che avvicina ulteriormente i mondi della ricerca e dell’impresa”.