L'assemblea di oggi è stata dunque anche l'occasione per fare il punto su un percorso durato 5 anni. "Non siamo partiti da zero - ha detto l'assessore Beltrami - ma da un rapporto consolidato, virtuoso, tra amministrazione e associazioni. Su questo ho voluto innestare il mio percorso. Qualcosa è proseguito, qualcosa è stato potenziato. Ci sono state alcune novità, e qualche conclusione. Siamo partiti da due concetti-cardine, che hanno caratterizzato tutta la legislatura: mondialità e dialogo. Due concetti complementari che hanno orientato anche il nostro rapporto con gli immigrati, i 'nuovi trentini'. Credo di poter rileggere oggi il percorso fatto con quattro parole-guida, che a mio parere bene descrivono e riassumono quanto abbiamo fatto: rete, mediazione, formazione, autonomia".
In primo luogo, dunque, il Trentino in rete con il mondo. Un mondo investito da una crisi senza precedenti, di fronte alla quale "abbiamo riscoperto il valore dell'apertura. Proprio per contrastare il pericolo più serio della crisi: chiuderci in noi stessi, cadere in una crisi morale. Non è solo una questione etica e di giustizia. Il recente Festival dell'Economia ci ha detto che le società aperte e solidali - dentro e fuori di sé - sono quelle che reagiscono meglio alle difficoltà. Le migliaia di relazioni internazionali che abbiamo costruito e coltivato in questi anni, sono il nostro sguardo sul mondo e il nostro salvagente. Pensiamo agli incontri con gli ambasciatori africani organizzati in Trentino, solo per ricordare una delle tante piste che abbiamo aperto".
Ma si sono anche rafforzate le reti dentro il Trentino, per fare sistema, evitare la frammentazione senza togliere specificità e identità a nessuno. E si è collaborato nelle differenze. Tavoli, coordinamenti, eventi a cui hanno contribuito soggetti differenti. "Nei tanti eventi che vedo organizzare in Trentino tutte le sere - ha detto l'assessore - vedo che a unire le forze sono ormai sempre due o più associazioni".
Poi mediazione, dialogo come unica strada per affrontare i conflitti (non necessariamente quelli degenerati in guerre). Dialogo permanente dentro il nostro mondo (per riflettere, condividere, decidere), e dialogo come strumento per affrontare vecchi e nuovi conflitti (iniziative come Officina Medio Oriente, il seminario annuale Religioni e Pace, con il Ministero degli Esteri, le iniziative Dialoghi in cammino, che mettono al centro i giovani trentini). Il Trentino è stato presente in moltissimi scenari di crisi, dalla Siria, al Burundi, alla Somalia, solo per citarne alcuni. "A volte ci si fa prendere dallo scoraggiamento - ha riconosciuto l'assessore Beltrami - ma poi ci viene in soccorso il pensiero che ci sono magari 80, 100 famiglie che grazie al nostro intervento hanno potuto andare avanti, guardare con fiducia al futuro".
Ed ancora: l'importanza della formazione, per lavorare sulle risorse e sulle competenze di ciascuno (ogni persona, ogni comunità coinvolta). La formazione come leva di emancipazione, strumento di libertà e democrazia. Con un'attenzione particolare all'uomo, alle risorse umane: meglio un insegnante preparato sotto un mango, che una scuola nuova senza docenti preparati. E poi, i progetti di formazione sanitaria, i tanti medici che hanno partecipato a percorsi di qualificazione organizzati dal Trentino. Ma anche la formazione continua e permanente per noi, qui in Trentino, a partire dalle esperienze (successi, errori) di tutti i giorni, nella consapevolezza che non sappiamo mai abbastanza, che ogni nuova sfida richiede nuove competenze. "Tutti i giovani che sono andati all'estero in questi anni, per partecipare ad iniziative di volontariato, per farsi promotori di pace, sono ritornati con un patrimonio di conoscenze e di valori enormemente allargato. E questo è il nostro maggiore guadagno". Ed ancora, come ricordato anche da Fabio Pipinato in uno degli interventi seguiti alla relazione dell'assessore, circa 10000 persone che in qualche modo hanno avuto contatti con il Centro per la formazione alla solidarietà internazionale.
Infine l'autonomia. O l'autonomia genera autonomia o non è, questo il concetto principale. La solidarietà internazionale corre due grossi rischi. Il primo è quello di creare dipendenze, dare risposte nel breve periodo che nel lungo termine non solo non stimolano l'emancipazione ma la deprimono. Il secondo, ancora più grave, è che altro non sia se non un modo diverso di proseguire con l'esperienza del colonialismo. L'approccio del Trentino vuol essere totalmente differente. E' un partire dalle risorse (materali, culturali, morali) che ciascuno possiede (anche il villaggio più povero del mondo) per costruire assieme processi di emancipazione e costruzione del proprio futuro. Reciprocamente. A partire dal riconoscimento e dalla valorizzazione delle differenze.
In chiusura, dall'assessore Beltrami è venuto un grazie a tutti per quanto fatto in questi anni. "Non lasciatevi demoralizzare, mai - ha detto - anche dalle critiche che a volte vi vengono mosse. Voi siete il sale del Trentino".
Immagini a cura dell'ufficio stampa
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