Venerdì, 23 Agosto 2013 - 02:00 Comunicato 2406

Si sono esibiti oggi a Villa Welsperg davanti a 2500 persone
I BAUSTELLE E IL SENSO DEL TEMPO

Concerto sofisticato e denso di contenuti, quello proposto dal gruppo toscano, che ha portato nel Parco di Paneveggio vecchi e nuovi successi nonché l'inedito "Cuore di Tenebra"-

Chi ascoltasse oggi i Baustelle, avendoli persi di vista negli ultimi due lustri, senza sapere cosa hanno costruito e creato, magari avendo come unico elemento di confronto quel piccolo gioiello naif che era stato il loro album d'esordio, trarrebbe una conclusione chiara: il tempo per questo gruppo è un tema cardine.
Allora, con i ritmi e l'idealismo della gioventù, si cantava l'amore, l'ingresso nell'età adulta, paure e speranze. Oggi con un po' di anni sulle spalle, immersi nell'età "grigia" degli uomini, guardano le cose dal lato opposto e a segnare il tutto ancora una volta il senso dei giorni e degli anni. E il modo per affrontare la vita non è più la speranza, ma il suo contraltare ossia il ricordo e qualche bilancio su ciò che si è fatto. Lo dicono chiaramente in "Aeroplano": "Cosa rimane di noi ora...?". Forse è questo il brano cardine del concerto proposto per "I Suoni delle Dolomiti" oggi pomeriggio a Villa Welsperg nel Parco di Paneveggio - Pale di San Martino. Un live set che ha visto i Baustelle affiancati dal quartetto d'archi Maurice. Atmosfere sempre sofisticate, testi curati e profondi, con un occhio a certa tradizione inglese, che ha avuto negli anni Novanta come esponenti di spicco band del nome di Jack e Divine Comedy. E non a caso di quest'ultimi, barocchi e preziosi quanto basta, i Baustelle hanno proposto la versione italiana di "Signora Ricca di una certa età". È il tempo anche qui a farla da padrone nel racconto di vita di una donna anziana, che però ha costruito passo dopo passo la propria esistenza e ora la osserva sul tramonto. Accanto a questa, un'altra piccola gemma "tradotta" come "Col tempo" di Leo Ferrè. "Col tempo tutto se ne va" cantava, ma sarà veramente così anche per i Baustelle? Ad ascoltarli pare di no, perché l'azione dei ricordi è forte – come quella dei sentimenti – e così eccoli a parlare di memorie d'infanzia in "Corvo Joe", matto del paese che divertiva i bambini e spaventava gli adulti, perché in lui vi vedevano l'ombra della pazzia e della morte. Tempo, tempo e ancora tempo, ma anche vita nell'omaggio letterario a Conrad di "Cuore di tenebra" e nel brano di apertura "Futuro".
Ad arricchire l'intensa ora di musica anche "Nessuno", "Doriana", Radioattività" e "Charlie", cantata da tutto il pubblico (2500 circa i presenti), che ha seguito l'intensa esibizione con grande attenzione. Applausi e tutti in piedi alla fine per "Gomma", hit conosciutissima ed amata da ascoltatori di tutte le età. -