Accanto a questo appuntamento d’apertura, la Stagione 2026 propone concerti che spaziano dal repertorio barocco e classico fino alla musica contemporanea più innovativa. Si parte a gennaio con il trio insolito di Avi Avital, mandolino, Gilad Harel, clarinetto, e Ohad Ben-Ari, pianoforte (28 gennaio). Febbraio offrirà l’energia brillante della giovane pianista Eva Gevorgyan (5 febbraio), le sonorità liriche del duo violino e pianoforte Julian Kainrath & Dmytro Semykras (19 febbraio) e il carisma internazionale dei fratelli Sheku e Isata Kanneh-Mason, violoncello e pianoforte (26 febbraio).
Marzo e aprile vedono l’alternanza di interpreti vocali e ensemble strumentali, dai recital del baritono André Schuen con Daniel Heide (6 marzo) al virtuosismo collettivo dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia (19 marzo), passando per la raffinatezza dei quartetti Indaco (25 marzo) e Gringolts (10 aprile) e le sonorità imponenti del Connaught Brass con William Fielding all’organo (16 aprile).
In autunno e inverno, spiccano il quintetto Prisma Aurea, formato da interpreti di luminosa provenienza musicale (Rosanne Philippens, Sara Ferrández, Alban Gerhardt, Edicson Ruiz e Thomas Hoppe), l’ensemble barocco Le Consort, la combinazione originale di Anabel Montesinos e Linus Roth con due ballerini di flamenco, il fascino nordico della Danish String Quartet, la precisione del Pacific Quintet, il virtuosismo del GoYa Quartet, il talento di Jan Lisiecki e l’eleganza della B’Rock Orchestra.
"La Stagione 2026 è un viaggio che unisce geografie lontane e sensibilità diverse - commenta Alessandro Arnoldo, direttore artistico della Fondazione Filarmonica Trento - Dalla Scandinavia al Mediterraneo, da New York a Gerusalemme, da Londra a Tokyo: ventidue Paesi e tre continenti dialogano idealmente sul palcoscenico della Filarmonica, intrecciando suoni, storie e accenti in un’unica lingua, quella della musica. Un mosaico vitale di stili e visioni che rende la Sala Filarmonica un crocevia unico per la musica da camera di oggi".
"Se la Filarmonica è arrivata a festeggiare quest’anno il 230° compleanno è perché ha sempre fatto e promosso la musica, in particolare quella cameristica, che cambia nel tempo con nuove forme ed interpretazioni ma continua a creare una connessione profonda tra gli artisti ed il pubblico", evidenzia Lorenzo Arnoldi, presidente della Fondazione Filarmonica Trento.
Fin dalla sua fondazione nel 1795, la Filarmonica di Trento è stata faro della vita musicale cittadina; con la trasformazione in Fondazione nel 2025 e la fusione con la Fondazione Tartarotti, l’istituzione ha ampliato il proprio respiro culturale, rafforzando missione e visione: promuovere la musica in tutte le sue forme, innovare, accogliere e formare pubblici diversi.
Per informazioni e biglietti: https://www.filarmonica-trento.it/




