Mercoledì, 10 Dicembre 2025 - 14:58 Comunicato 3722

Fondazione Filarmonica Trento, presentata la stagione dei concerti 2026

La Fondazione Filarmonica Trento ha presentato la Stagione dei Concerti 2026, un programma che intreccia continuità e scoperta, esperienze consolidate e nuove prospettive d’ascolto. La stagione si muove con sicurezza tra grandi interpreti internazionali, ensemble di prestigio e progetti originali, offrendo al pubblico un panorama musicale capace di attraversare lingue, culture e stili differenti, in una vera e propria mappa globale della musica da camera.
I concerti si svolgeranno nella Sala Filarmonica di via Verdi, recentemente restaurata: nuovi serramenti acustici, un impianto di trattamento aria e poltroncine sostituite garantiscono un ascolto confortevole e di altissima qualità, senza compromettere l’eccellenza acustica della sala, dotata di due pianoforti Gran Coda Steinway da concerto e dell’organo Vegezzi-Bossi restaurato da Mascioni nel 2000. Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle ore 20.
Il concerto inaugurale, martedì 20 gennaio 2026, vedrà protagonista l’ensemble vocale Chanticleer, definito dal New Yorker "un’orchestra di voci". Dodici cantanti straordinari, dal basso più profondo all’acuto più etereo, intrecciano le loro voci con una perfezione cristallina che commuove e sorprende. Fondato a San Francisco nel 1978 da Louis Botto, Chanticleer ha conquistato il mondo: tre GRAMMY®, oltre cinquanta album e tournée in 32 Paesi ne fanno uno dei cori maschili più autorevoli e ammirati del nostro tempo. Le loro esibizioni nelle sale leggendarie di Vienna, Amsterdam e Los Angeles sono celebrate per intonazione perfetta, equilibrio sonoro e presenza scenica magnetica.
A chiusura della Stagione 2025 e in vista delle festività natalizie, lunedì 15 dicembre alle ore 20, l’Ensemble vocale Lauschwerk e il Concerto Stella Matutina, entrambi diretti da Martin Steidler, porteranno in Sala un programma dedicato all’Avvento attraverso tre straordinarie Cantate di J.S. Bach: Schwingt freudig euch empor BWV 36, Nun komm, der Heiden Heiland BWV 61 e Bereitet die Wege, bereitet die Bahn! BWV 132.
Riconosciuto tra i più raffinati ensemble vocali della nuova scena europea, Lauschwerk porta a Trento la qualità di un percorso artistico e formativo unico, segnato da collaborazioni internazionali e dalla visione musicale di Martin Steidler.
Danish [ Fondazione Filarmonica Trento]

Accanto a questo appuntamento d’apertura, la Stagione 2026 propone concerti che spaziano dal repertorio barocco e classico fino alla musica contemporanea più innovativa. Si parte a gennaio con il trio insolito di Avi Avital, mandolino, Gilad Harel, clarinetto, e Ohad Ben-Ari, pianoforte (28 gennaio). Febbraio offrirà l’energia brillante della giovane pianista Eva Gevorgyan (5 febbraio), le sonorità liriche del duo violino e pianoforte Julian Kainrath & Dmytro Semykras (19 febbraio) e il carisma internazionale dei fratelli Sheku e Isata Kanneh-Mason, violoncello e pianoforte (26 febbraio).
Marzo e aprile vedono l’alternanza di interpreti vocali e ensemble strumentali, dai recital del baritono André Schuen con Daniel Heide (6 marzo) al virtuosismo collettivo dell’Ensemble del Teatro Grande di Brescia (19 marzo), passando per la raffinatezza dei quartetti Indaco (25 marzo) e Gringolts (10 aprile) e le sonorità imponenti del Connaught Brass con William Fielding all’organo (16 aprile). 
In autunno e inverno, spiccano il quintetto Prisma Aurea, formato da interpreti di luminosa provenienza musicale (Rosanne Philippens, Sara Ferrández, Alban Gerhardt, Edicson Ruiz e Thomas Hoppe), l’ensemble barocco Le Consort, la combinazione originale di Anabel Montesinos e Linus Roth con due ballerini di flamenco, il fascino nordico della Danish String Quartet, la precisione del Pacific Quintet, il virtuosismo del GoYa Quartet, il talento di Jan Lisiecki e l’eleganza della B’Rock Orchestra.
"La Stagione 2026 è un viaggio che unisce geografie lontane e sensibilità diverse - commenta Alessandro Arnoldo, direttore artistico della Fondazione Filarmonica Trento - Dalla Scandinavia al Mediterraneo, da New York a Gerusalemme, da Londra a Tokyo: ventidue Paesi e tre continenti dialogano idealmente sul palcoscenico della Filarmonica, intrecciando suoni, storie e accenti in un’unica lingua, quella della musica. Un mosaico vitale di stili e visioni che rende la Sala Filarmonica un crocevia unico per la musica da camera di oggi".
"Se la Filarmonica è arrivata a festeggiare quest’anno il 230° compleanno è perché ha sempre fatto e promosso la musica, in particolare quella cameristica, che cambia nel tempo con nuove forme ed interpretazioni ma continua a creare una connessione profonda tra gli artisti ed il pubblico", evidenzia Lorenzo Arnoldi, presidente della Fondazione Filarmonica Trento.
Fin dalla sua fondazione nel 1795, la Filarmonica di Trento è stata faro della vita musicale cittadina; con la trasformazione in Fondazione nel 2025 e la fusione con la Fondazione Tartarotti, l’istituzione ha ampliato il proprio respiro culturale, rafforzando missione e visione: promuovere la musica in tutte le sue forme, innovare, accogliere e formare pubblici diversi. 
Per informazioni e biglietti: https://www.filarmonica-trento.it/ 

(us)


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