
Saturnino, nel dialogo con Scorranese e Cannavò, parla del rapporto viscerale con la musica, alternando il dialogo alle esibizioni “live”. “Sono davvero felice, come dicevo, di essere arrivato qua con un basso che è stato disegnato da un architetto pugliese, Fabio Novembre, e realizzato dal trentino Renato Ruatti, originario di Cles. Ha creato uno strumento eccezionale”.
Saturnino, in grado di spaziare in tutti i generi musicali, rivela la sua inclinazione: “Ogni volta che indosso il basso penso sempre alla melodia, perché il basso è un po’ così: quando lo suoni da solo e non sei con gli altri vira immediatamente verso qualcosa, che a volte può essere anche malinconico, come l’autunno”.
Il bassista, racconta rispondendo alle domande di Scorranese e Cannavò, è l’uomo che sa stare un passo indietro, rispetto agli altri musicisti e agli ego talvolta eccessivi. “È una figura paragonabile alla Democrazia Cristiana, perché attenua i conflitti tra gli altri musicisti, cantante, batterista e chitarrista, anche per la posizione sul palco”, le sue parole.
Si tocca poi il lungo sodalizio artistico con Jovanotti, in corso dal 1991, ormai una certezza: “Mi basta pensare alla nascita di canzoni come Ragazzo fortunato o Penso positivo. Lorenzo non mi ha dato il tempo di tornare in studio di registrazione e mi ha chiesto: sei libero per i prossimi sei mesi? Sono diventati 35 anni ma è come se fossero passati meno di sei mesi”.
C’è spazio per il rapporto tra musica, cultura del vino, aggregazione. Saturnino si confessa: “Per quanto mi riguarda, ahimè, sono astemio perché ho avuto una brutta avventura quando avevo 17 anni, però a casa nostra non manca mai del buon vino. Ho tanti amici che lo producono, mia cognata che vive in Friuli produce vino, poi qui a Trento in modo particolare ci sono produttori straordinari, ad esempio di bollicine, che vincono premi prestigiosi e a cui faccio i grandi complimenti. Come dicevo, ogni volta che ho amici a casa, del buon vino a tavola non manca mai”.
C’è infine la scintilla scattata per la kermesse delle bollicine di montagna. “Non è la prima volta che vengo a Trento, ma è la prima volta che vengo al Trentodoc Festival. Ho visto il programma e invito tutti a partecipare a questa e alle edizioni che verranno”, conclude il musicista.
Il Trentodoc Festival è promosso dalla Provincia autonoma di Trento e organizzato dall’Istituto Trento Doc con Trentino Marketing, in collaborazione con Corriere della Sera e il contributo attivo della filiera dell’accoglienza. Il programma completo del festival è consultabile su www.trentodocfestival.it e sull’App ufficiale Trentodoc.
Immagini e intervista a Saturnino
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