L’annullamento interessa la quarta variante al Prg approvata nel 2021 con delibera della Giunta provinciale. Il contenzioso era sorto in seguito al ricorso presentato da un’azienda. Se l’approvazione della variante, secondo la valutazione di Comune e Provincia, è avvenuta nei termini previsti dalla legge, il Tar ha invece eccepito che il termine per l’adozione definitiva da parte del commissario ad acta non è stato rispettato.
La Provincia, ha precisato il presidente, intende dunque agire attraverso i passaggi concordati con il Comune. Esprimendo una forte posizione e adottando iniziative concrete, sulla base delle valutazioni condotte dai servizi provinciali, per difendere le competenze della stessa Amministrazione provinciale. Prerogative in questo caso relative alle ordinanze del presidente che nella fase più drammatica del Covid hanno permesso agli enti locali di portare a compimento le modifiche urbanistiche, necessarie per lo sviluppo del territorio di riferimento.
Sempre in base a quanto condiviso nel confronto, anche il Comune condurrà gli approfondimenti necessari per difendere la propria posizione, se necessario facendo ricorso al Consiglio di Stato e chiedendo la sospensiva dell’annullamento.
Da parte del sindaco di Mori è stata espressa soddisfazione per gli esiti del confronto e per la decisione della Provincia di valutare l’impugnazione presso la Corte costituzionale. È necessario infatti, questo il messaggio espresso dal primo cittadino, difendere la stessa Autonomia trentina. Di concerto con Piazza Dante anche il Comune si muoverà per sostenere la propria posizione in relazione alla tutela degli interessi della comunità.