
Il direttore generale facente funzioni dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari Antonio Ferro, il direttore amministrativo di Apss Andrea Maria Anselmo e il direttore facente funzioni per l’Integrazione socio sanitaria di Apss Gino Gobber, sono entrati nei dettagli della riorganizzazione. L’intenzione è di garantire un coordinamento della sanità territoriale, con funzione di sintesi e presidio dell’uniformità, dell’equità e della sostenibilità del sistema sanitario sul territorio.
Il servizio ospedaliero provinciale sarà invece policentrico, per garantire la prossimità delle cure con il territorio; allo stesso tempo ogni struttura sanitaria sarà caratterizzata come ospedale di riferimento provinciale per alcuni percorsi. Altrettanto fondamentali saranno le reti professionali locali, che integreranno e organizzeranno i professionisti sanitari e socio-sanitari, al fine di garantire vicinanza, facile accessibilità e continuità assistenziale, in particolare nella presa in carico e nella gestione domiciliare delle situazioni di cronicità. Affinché questo accada, l’Apss continuerà a scommettere su attrattività e trattenimento dei professionisti, offrendo loro le migliori condizioni di sviluppo professionale, di benessere organizzativo e di qualità di vita. Un ruolo importante in questo senso sarà svolto dall’Università di medicina, oltre che direttamente dalle comunità locali: “Accanto all’attivazione di progetti di welfare organizzativo e ad incentivi specifici, chiediamo il vostro coinvolgimento nella promozione dell’accoglienza dei professionisti” sono state le parole dell’assessore, di fronte alle sollecitazioni dei sindaci sui presìdi dei medici di medicina generale. Ampio spazio è stato dato agli interventi degli amministratori locali, dedicati a Case della salute, poliambulatori e volontari del soccorso.