
Nel 2020 - come ha spiegato il presidente della società Diego Salvatore - l’attività di Trentino Trasporti, che conta ben 1300 dipendenti, è stata pesantemente condizionata dall’emergenza COVID-19 che ha messo a dura prova la tenuta economica di tutti i settori, compreso il trasporto pubblico. Questo ha comportato un notevole sforzo da parte della società sia a livello interno, per quanto riguarda la gestione del personale, sia a livello esterno, con una ridefinizione dei servizi erogati. Si sono conseguentemente rese necessarie modifiche all’attività del personale ed alle modalità di impiego degli autobus, con una diminuzione delle percorrenze chilometriche e del numero di viaggiatori trasportati specie nelle fasi di lockdown più rigido.
Dal 23 marzo 2020, a seguito della riduzione dell’esercizio, della cancellazione di tutte le corse scolastiche e della definizione di servizi erogati pressoché solo festivi con ulteriori riduzioni orarie, ha comportato l’attivazione del fondo bilaterale di solidarietà previsto per settore autoferrotranviario per la copertura delle retribuzione del personale inattivo della durata di 9 settimane poi prorogate per ulteriori 3.
Sono inoltre state introdotte una serie di misure organizzative atte a mantenere il distanziamento del personale attraverso una diversa gestione degli spazi comuni e per l’avvio di forme di lavoro agile. Va segnalato, infine, come l’emergenza abbia accelerato il processo di riduzione dell’utilizzo del biglietto cartaceo, con il passaggio a forme di bigliettazione elettroniche.
Rispetto all’anno precedente si registra una riduzione delle percorrenze complessive del 16,4% e del numero di passeggeri totali del 47,2%.
Nel dettaglio, nel corso del 2020 le percorrenze si attestano a poco più di 18 milioni di km su gomma (21,7 nel 2019 con una riduzione del 16,2%) dei quali 11,15 sull’extraurbano, 4,94 sull’urbano di Trento, 1,28 sull’urbano di Rovereto, e di 1,04 km su ferro) a 648 mila km per la ferrovia Trento Malè e a 400 mila km per la Ferrovia Trento Bassano.
Anche il volume di passeggeri complessivi si è ridotto drasticamente, raggiungendo il numero 30 milioni rispetto ai 57 dell’anno precedente: 10,6 sull’extraurbano, 12,5 sull’urbano di Trento, 3,2 su quello di Rovereto, 1 su quello dell’Alto Garda, 1,5 milioni sulla ferrovia Trento Malè e 553 mila sulla ferrovia Trento-Bassano.