“Immaginate la nostra speciale Autonomia come un edificio - così il presidente del consiglio provinciale Claudio Soini -. La sua capacità di resistere sta nelle colonne portanti, che vanno mantenute adeguatamente. Il nostro speciale ordinamento si regge dunque su alcune materie fondamentali, senza cui la Casa dei trentini rischierebbe di crollare. Sulla capacità di produrre le leggi chieste dai cittadini, in accordo con gli ordinamenti nazionali ed europei, e di decidere in modo democratico, attraverso una dialettica costruttiva. Raggiungendo, quando possibile, la massima condivisione, pensiamo alla risoluzione recente sull’idroelettrico. Insomma noi siamo un’autonomia speciale, aggettivo che non è un optional, che significa saper essere laboratorio di innovazione e fedele custode di ciò che va conservato. Un sistema peculiare da difendere, tutelare e proiettare nel futuro. La riforma dello Statuto va in questa direzione, affermando il principio dell’Intesa: una proposta sulla quale la nostra assemblea consiliare potrà esprimersi quando sarà il momento, io auspico con la più ampia partecipazione e condivisione”.
Il presidente del Consiglio delle Autonomie locali Paride Gianmoena ha sottolineato “la capacità del sistema dell’autogoverno trentino, di fare gioco di sponda tra dimensione locale, statale ed europea” e si è quindi riallacciato alle riforme nell’agenda nazionale: “L’autonomia differenziata, anche se non riguarda le Regioni e Province autonome, è un’occasione per il nostro territorio di condividere l’esperienza maturata nell’esercizio dell’autogoverno, mentre la riforma degli Statuti di autonomia introducendo il meccanismo dell'intesa consentirebbe di ripristinare la potestà legislativa delle due Province autonome. Una partita fondamentale sulla quale auspichiamo la più larga condivisione politica, per la salvaguardia modello autonomistico trentino. Dobbiamo però, al nostro interno, fare in modo che gli spazi autonomia dei territori siano sempre salvaguardati, anzi potenziati. La prima ragion d’essere dell’autonomia è infatti valorizzare il livello più vicino alle comunità, fronteggiando il rischio del centralismo che è sempre presente”.
Il presidente della Provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti ha esordito ricordando l’attualità delle scelte che portarono allo storico accordo De Gasperi-Gruber, “un’intesa inserita nelle trattative di pace del secondo conflitto mondiale, che indicava autonomia e il suo esercizio come strumento fondamentale per garantire la convivenza e il rispetto delle minoranze in una terra di confine”: “Soluzioni durature - così Fugatti - che sono attuali ancora oggi, in un momento in cui vengono in mente le cronache di guerra che stanno insanguinando il nostro mondo. Prendere spunto dal pensiero di De Gasperi è un modo modo per dare forza all’autonomia, come esempio rilevante per il nostro Paese e a livello internazionale. Posso a questo proposito annunciare che nelle prossime settimane sarà costituita la giuria del premio De Gasperi costruttori d’Europa, che ha portato a Trento protagonisti assoluti della vita politica, da Helmut Kohl a Ciampi”.
L’autonomia, ha proseguito il presidente della Provincia, vive nella dimensione di apertura e condivisione, elementi che il Trentino vuole valorizzare. Il presidente ha citato le proposte nate nell’incontro di Borghetto, come la Carta delle autonomie e il Centro studi sulle autonomie che verrà costituito, anche come spunto a disposizione di tutti gli altri territori e del dibattito sulle autonomie, e si è quindi riallacciato agli sviluppi sulle riforme nel dibattito nazionale. Dalle modifiche negli Statuti di autonomia con il meccanismo dell’intesa (si è concluso il percorso tecnico con il ministero, auspichiamo invece nelle prossime settimane il via libera politico” ha precisato) all’autonomia differenziata: “Il fatto che altri territori possano avere forme di autogoverno rafforza la stessa specificità del Trentino Alto Adige. Chi è veramente autonomista lavora per l’autonomia di tutti e non solo per la propria”, ha concluso Fugatti sottolineando come l’impegno per valorizzare la specialità trentina sia “uno sforzo che siamo chiamati a portare avanti ogni giorno, onorando la memoria di quegli uomini che 78 anni fa che riuscirono a costruire pezzo importante del nostro futuro”.
Nel corso della cerimonia, moderata dal capo Ufficio stampa della Provincia Giampaolo Pedrotti, è stata proiettata una breve clip sul film “Vermiglio” recentemente presentato alla mostra internazionale del cinema di Venezia, un contributo che - considerato anche l’ampio apprezzamento dalla critica - testimonia come sia possibile raccontare i valori dell’autonomia e del territorio al grande pubblico anche attraverso il linguaggio cinematografico.
Ulteriore intermezzo anche la proiezione di alcune immagini della mostra Casa De Gasperi, visitabile da oggi a Palazzo Trentini. L’allestimento offre ai visitatori uno spaccato della vita quotidiana del grande statista ed è promosso in collaborazione tra la Fondazione Museo storico e la Fondazione trentina Alcide De Gasperi.
Riprese integrali della cerimonia
Giuseppe Ferrandi
Esther Happacher
Assessore Marchiori
Giorgio Postal
Presidente Fugatti
Paride Gianmoena
Claudio Soini Presidente Consiglio provinciale
Immagini
Per scaricare i video:
https://drive.google.com/drive/folders/1O_b59VQhJA8yiABTEdpji6HsHtkyjRBr
Rassegna stampa ad uso interno: Articoli da L'Adige, IL T, Corriere del Trentino - 06.09.2024 - Articolo da L'Adige - 07.09.2024