Venerdì, 10 Dicembre 2021 - 17:21 Comunicato 3584

A cura del Museo di San Michele, lunedì 13 dicembre alle 18, su piattaforma Zoom
"Stelle, Gelindi, tre Re", webinar sui canti di questua da Natale all'Epifania

Il primo appuntamento del ciclo webinar "Note a Memoria" è dedicato a "Stelle, Gelindi, tre Re. Tradizione orale e fonti scritte nei canti di questua natalizio-epifanici della Stella dalla Controriforma alla globalizzazione" ed è in calendario lunedì 13 dicembre dalle 18 alle 19 su piattaforma Zoom al link https://us06web.zoom.us/j/82047338867. L'iniziativa "NOTE A MEMORIA, Lezioni di musica popolare trentina" (il primo ciclo è di 8 webinar), è stata pensata per valorizzare il prezioso patrimonio conservato in APTO, Archivio provinciale per la Tradizione Orale istituito dalla Provincia autonoma nel 1998 e dal 2002 costituisce una sezione del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina. Il ciclo di webinar è tenuto dall'etnomusicologo e musicista Renato Morelli che aveva progettato APTO.
Canti questua natalizi-epifanici - Palu Fersina

L'usanza dei canti di questua (della Stella o dei Tre Re), da parte di cantori itineranti, nel periodo che va da Natale all’Epifania, è documentata in varie località dell’arco alpino. Il Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina per valorizzare, scoprire o riscoprire questa importante tradizione orale, mette a disposizione un webinar sulla piattaforma Zoom lunedì 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, dalle 18 alle 19. Per collegarsi alla piattaforma Zoom basta accedere al link https://us06web.zoom.us/j/82047338867

Quello dei canti di questua natalizi è un repertorio "di confine" fra popolare e colto, scritto e orale, sacro e profano, sul quale la ricerca - fino a pochi anni fa - registrava vistose lacune. Studiosi che hanno descritto e documentato questi canti della Stella non erano riusciti infatti a trovare fonti a stampa, cui poter riferire le numerose trascrizioni manoscritte riportate successivamente nei foglietti utilizzati dai cantori. Nel corso di una ricerca condotta da Renato Morelli in Val dei Mòcheni negli anni Ottanta, è stato possibile trovare il testo a stampa a lungo ricercato: un volumetto di Sacri canti raccolti da Don Giambattista Michi, di Tesero, nella seconda metà del 1600.
Da quella “scoperta” è derivata la ricerca sulle origini del rito della Stella, sulla sua distribuzione in uno spazio che, dal Canton Ticino arriva ai territori, italiani, tedeschi, boemi e sloveni dell’ex-Austria-Ungheria, sulla sua originaria matrice controriformista e gesuitica legata direttamente al Concilio di Trento. La controriforma promosse infatti un’iniziativa di vasto respiro strategico finalizzata a contrastare da sud, e cioè dal versante italiano dell’arco alpino, l’avanzata dell’eresia che, scendendo da nord, trovava seguaci anche al di qua delle Alpi; con l’eresia arrivavano anche i canti riformati - calvinisti e luterani - per la prima volta non nella lingua latina della chiesa romana, bensì nella lingua “volgare” … ladino-romancia, francese, italiana, tedesca. Bisognava dunque mettere in circolazione nuovi canti spirituali in lingua italiana, al fine di arginare la pericolosa infiltrazione dei libri di canto eretici e riformati. Per questo durante il Concilio di Trento venne fondata una commissione di sacerdoti musicisti, guidati da san Carlo Borromeo. Lavorarono sei anni, utilizzando la vecchia e collaudata tecnica del “travestimento spirituale”. Prendevano cioè vecchi canti profani, anche licenziosi e trasgressivi, ma “noti al volgo” e sostituivano le parole con testi spirituali, trasformandoli così nelle cosiddette “laudi a travestimento spirituale”.
Ebbene, cinque testi del Michi provengono, più o meno letteralmente, dalle più importanti raccolte di “laudi a travestimento spirituale”, del Concilio di Trento.
Scrive a questo proposito Roberto Leydi, decano dell’etnomusicologia italiana: «La ricerca di Morelli sulle laudi e sui canti possono recare un contributo non secondario alla conoscenza del Concilio tridentino che tanto è stato studiato, confutato e celebrato in tutte le altre sue manifestazioni, comprese quelle musicali “alte”, ma assai meno preso in considerazione nelle sue conseguenze musicali “basse”, popolari».
Il webinar è il primo del ciclo “NOTE A MEMORIA, Lezioni di musica popolare trentina” realizzato per approfondire il patrimonio etnofonico trentino, valorizzando i fondi sonori presenti nell’Archivio Provinciale della Tradizione Orale. I webinar proseguiranno fino al 31 gennaio 2022, ogni lunedì dalle ore 18 alle 19.

 Lunedì 13 dicembre dalle 18 alle 19 sulla piattaforma Zoom, al link https://us06web.zoom.us/j/82047338867.

(fs)


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