
La prima domanda di Latella a Salvini è proprio sui dazi, annunciati ieri al 50% per la Ue dal presidente Trump. Salvini risponde sottolineando la necessità dell’Unione europea di essere un interlocutore forte, credibile e riconosciuto dalla controparte, per riuscire a trattare con l’Amministrazione Usa come sembra stiano facendo, con progressi positivi, altri interlocutori internazionali. Il vicepremier evidenzia poi l’impegno nei dossier di propria competenza per la difesa delle imprese italiane e della loro competitività. Per Salvini a preoccupare gli imprenditori, forse più dei dazi, sono anche le norme che l’Europa si è autoimposta, a livello economico, ambientale e non solo, e che frenano lo sviluppo.
Il vicepremier e ministro cita quindi le iniziative per promuovere le imprese italiane che si occupano di infrastrutture e di investimenti ferroviari, anche con missioni negli Usa e in altri Paesi. L’alta velocità italiana, è il suo messaggio, è un modello non solo per gli Stati Uniti ma anche per altri Paesi. Sul tema ricorda l’impegno chiesto alle Ferrovie dello Stato per garantire la connettività, consentendo a chi viaggia di per poter lavorare online senza interruzioni, e quindi delle sperimentazioni in corso che adottano la tecnologia satellitare.
A proposito del Ponte sullo stretto, Salvini precisa come l’interlocuzione con il Quirinale sia continua e diretta. Il decreto Infrastrutture che contiene le norme sul Ponte inizierà il percorso nei prossimi giorni. L’obiettivo del vicepremier è che ci sia rigore assoluto, mentre il Parlamento - è il suo auspicio - saprà trovare la formula per garantire che ci siano la massima trasparenza e controllo.
In chiusura del dialogo, sempre a proposito di infrastrutture, il ministro risponde anche alle critiche sui disservizi, ricordando che oggi sulla rete ferroviaria sono aperti più di mille cantieri e ci sono più di diecimila treni in movimento, con investimenti che a regime lasceranno una linea più efficiente.