Il documentario, progetto che risale al 2012, è nato soprattutto come opera di informazione ed è stato in parte sostenuto anche dalla Provincia Autonoma di Trento.
Le realtà documentate nel film sono sei. Una voce narrante, dello stesso Bellio, accompagna il viaggio dei due documentaristi attraverso il continente. La prima metà dell'opera è dedicata al Perù ed ai progetti del Corpo Volontari Valle di Non, che opera in quest'area da diversi anni. Si parte da Cusco, porta d'entrata per Machu Pichu. Qui una realtà di turismo responsabile sostiene un progetto radiofonico che ha il compito di insegnare alle giovani provenienti dalle campagne i loro diritti fondamentali, per evitare che finiscano a lavorare come schiave presso le famiglie più benestanti. Ci si sposta poi nella capitale, Lima, dove un'associazione di medici ed ex pazienti ha creato una struttura che permette anche ai più poveri di accedere alle liste per i trapianti di fegato, mettendo loro a disposizione un luogo dove prepararsi adeguatamente all'intervento e dove portare a termine con serenità la degenza post-operatoria, gratuitamente.
Un piccolo aereo permette ai due registi di raggiungere tre diverse comunità native della foresta amazzonica peruviana, luoghi isolati dove il sistema sanitario nazionale arriva a fatica e dove fondamentale è stato il sostegno delle realtà di volontariato, per diminuire la mortalità materna e infantile e per aumentare l'efficacia della lotta contro le malattie endemiche.
L'ultimo progetto visitato in Perù è un istituto professionale costruito dall'Associazione Aca de Vita nel paese di Huari, sulle Ande, dove fu vescovo per molti anni monsignor Dante Frasnelli, originario della Val di Non e oggi in pensione. L'importanza dell'istruzione professionale è da considerarsi fondamentale in un luogo dove sono poche le opportunità lavorative e dove i ragazzi più poveri non trovano alternative all'andare a lavorare nelle piantagioni di cocaina. Il progetto di Huari apre la seconda parte del film, nella quale si prendono in esame i progetti che Aca de Vita ha portato avanti con altre realtà della Val di Non.
Il Brasile ha infatti visto la collaborazione con l'Associazione Amici di Matteo. Grazie all'unione di queste due realtà di volontariato, nel piccolo villaggio di Barbosa è sorto il centro ricreativo ed educativo Casa Matteo, una struttura fondamentale per tenere i bambini lontani dai pericoli della strada. Le stesse motivazioni hanno portato alla realizzazione del progetto "Costruire per crescere", sostenuto da un comitato di enti e associazioni (incluso il Comune di Cles) in memoria di padre Graziano Stablum, missionario clesiano che ha trascorso gli ultimi decenni della sua vita a San Leopoldo, nella periferia di Porto Alegre. Il progetto, sostenuto da Aca de Vita e dall'entusiasmo di Paolo Sarcletti, è attivo già da diversi mesi ed offre un servizio fondamentale a quest'area urbana disagiata e pericolosa.
Completano il documentario le musiche originali composte ed eseguite da Massimo Faes e Federico Visintainer e la grafica realizzata da Raffaella Wegher.
In allegato il materiale relativo alla conferenza stampa di questa mattina
Il link youtube del trailer del film:
La fotografia della conferenza stampa è di Nicola Bortolamedi -