Sabato, 25 Maggio 2024 - 17:36 Comunicato 1350

“La scienza si racconta attraverso le emozioni”

"Nessuno potrà intuire cosa vuol dire fare ricerca scientifica contemporanea se non mostri emozione, se sei un freddo raccontatore di vicende specialistiche nessuno si emozionerà. Quando abbiamo scoperto il Bosone di Higgs abbiamo esultato come quando l’Atalanta ha vinto l’Europa League! Questo è il primo trucco: non mettere barriere, essere quello che sono".
Raccontare le scienze Nella foto: Alessia DIMITRI; Giuseppe MORICI; Guido TONELLI [ Nicola Eccher - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Cosa ci fa un fisico sperimentale tra i relatori del Festival dell’Economia di Trento? Guido Tonelli, tra i protagonisti della scoperta del bosone di Higgs al Cern di Ginevra, ha ricevuto numerosi riconoscimenti nel suo campo, fra cui il Fundamental Physics Prize, il premio Enrico Fermi e la medaglia d’onore del Presidente della Repubblica. Questo pomeriggio a palazzo Calepini ha dialogato con Alessia Dimitri, responsabile della saggistica di Feltrinelli, sull’importanza della divulgazione nella scienza. L’invito è arrivato da parte di Fondazione Caritro, che negli ultimi mesi ha avviato proprio in collaborazione con Feltrinelli Education un importante progetto rivolto ai ricercatori: “Trasmissioni”. Per questo all’inizio del panel hanno portato i saluti Anita Penati, direttrice generale di Fondazione Caritro e Giuseppe Morici, vice presidente di Feltrinelli education.

«La fisica é forse l’argomento più complesso – ha spiegato Tonelli -. Se si accetta la sfida (che è la cosa che mi piace) di raccontare la fisica per quello che è, c’è bisogno di tradurre concetti essenziali in immagini o in analogie. Ho sempre contrastato l’eccessiva semplificazione perché si rischia di perdere la bellezza e la potenza di questi concetti. L’origine della materia, la nascita dell’universo, il bosone di Higgs che produce massa alle particelle elementari, il comportamento dei buchi neri: tutte queste cose, che fanno girare la testa perfino a noi scienziati, ci hanno portato a sviluppare idee e concetti meravigliosi per questo ci tengo a condividerli con le persone della mia comunità che di professione non fanno questo mestiere». Un editore, come ha spiegato Alessia Dimitri, «rappresenta un anello della catena, un po’ rabdomante in cerca di talenti, un po’ mediatore tra il sapere e il pubblico» Qualche trucco del mestiere per Divulgare? «Ho visto – ha spiegato Tonelli - che funziona se la persona che parla ha passione genuina. E’ come un musicista che ha gli occhi che luccicano quando racconta la sua passione. Se non succede questo, non puoi trasmettere nulla. Nessuno potrà intuire cosa vuol dire fare ricerca scientifica contemporanea se non mostri emozione, se sei un freddo raccontatore di vicende specialistiche nessuno si emozionerà. Quando abbiamo scoperto il Bosone di Higgs abbiamo esultato come quando l’Atalanta ha vinto l’Europa League! Questo è il primo trucco: non mettere barriere, essere quello che sono. Il secondo è quello di cercare analogie nel mondo culturale più vasto. Le cerco nella mitologia, nell’arte, nella filosofia, nel romanzo. La scienza non è qualcosa di estraneo alla cultura!»

L’economia, così come le scienze, sono materie che hanno un impatto diretto sulle nostre vite ma spesso sono considerate distanti. La divulgazione cerca di accorciare queste distanze. «La scienza gioca un ruolo così decisivo nel definire i destini dell’umanità e delle persone che essere consapevoli di quello che si discute è una questione di democrazia, di necessità di avere una comunità consapevole delle sfide. Qualcosa del genere vale anche per l’economia: abbiamo visto quanto pesa nella vita delle persone. Penso alla crisi di Lehman Brothers che nel 2008 sembrava una notizia lontana e che è diventata una tragedia per milioni di persone. Ancora più difficile nel caso nostro: primo perché possiamo contare su un aspetto “caldo” ossia il fatto che alcune questioni sono dentro ciascuno di noi. Per esempio: cos’è il tempo? si può fermare? da dove è nato l’universo? L’economia sembra legata a questioni ancora più fredde, meno coinvolgenti ma il ruolo di impatto che ha è molto importante. Una seconda difficoltà è che in economia è molto difficile fare le previsioni: è una scienza estremamente complicata perché a che fare con i comportamenti umani e moltissime variabili. Una crisi, il colpo di stato, il panico che si diffonde in una Borsa non sono prevedibili. Sono eventi catastrofici che possono capovolgere una situazione: gli strumenti scientifici sono poco adeguati a descrivere queste condizioni. Ecco perché sarebbe utile spiegare anche i limiti della scienza economica per far capire che non ci si possono attendere miracoli dagli economisti.  Non chiedere certezze nei campi in cui non si possono dare fa parte dell’educazione finanziaria».

E i libri, sono ancora gli strumenti migliori per divulgare? «Un libro ti permette di scegliere come e quando leggerlo, se saltare le pagine oppure no. Ti permette di rileggere. Quale altro strumento ha questo potere?» ha concluso Alessia Dimitri.

(lp)


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