
Il carnevale in Val di Fassa è evidenza di una tradizione ancora viva, autentica, spontanea e molto sentita ancora oggi. Durante il carnevale, conosciuto come 'tempo al contrario', si coglie l’occasione per divertirsi, buffoneggiare, ridere e festeggiare in compagnia. Anche in passato questo periodo dell’anno era vissuto con leggerezza, in modo diverso dalla solita quotidianità, poiché era possibile abbandonarsi al divertimento, ci si concedeva cibo migliore e più saporito e non mancava l’occasione per scherzare e prendersi in giro più o meno bonariamente, prima che arrivassero il mercoledì delle ceneri e la quaresima, dove tutto invece tornava calmo, rivolto alla spiritualità e alle regole religiose.
A fine gennaio, a Belluno, il Grop de la mèscres de Dèlba e Penia (associazione delle maschere di Alba e Penia) supportato dal Museo Ladino di Fassa ha presentato le particolarità del carnevale fassano al “Forum delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche”, organizzato dal Museo Maschere Dolomitiche di Gianluigi Secco. Questa realtà museale di Belluno coordina infatti la Rete delle Mascherate Arcaiche Dolomitiche della Provincia di Belluno, della Val di Fassa e della Carnia, nata lo scorso anno. In occasione del Forum la Rete ha formulato la proposta di candidatura delle mascherate arcaiche dolomitiche come bene immateriale dell’Unesco.
La partecipazione della Majon di Fascegn al carnevale di Campitello è sostenuta dalla Regione Trentino-Alto Adige nell’ambito delle iniziative per la celebrazione del 50esimo anniversario dalla fondazione dell’Istituto Culturale Ladino.
Maggiori informazioni su: https://www.istladin.net/it/e/123