
La tavola rotonda, dal titolo "La prospettiva degli amministratori locali", ha visto protagonisti, oltre all'assessore Daldoss, anche il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Livorno Filippo Nogarin e il sindaco di Verona Flavio Tosi, con la moderazione del direttore del quotidiano Trentino, Alberto Faustini, e la partecipazione del direttore del Center for Information Technology di FBK Paolo Traverso, in qualità di tecnico.
Nel suo intervento, l'assessore Daldoss ha sottolineato come, in termini di sicurezza, il ruolo della Provincia autonoma di Trento, sia quello di garantire il coordinamento tra i diversi soggetti istituzionali (ad incominciare da Comuni e Forze dell'ordine) e di permettere la miglior circolazione di informazioni, mettendo - ad esempio - a disposizione le banche dati: "La Provincia deve creare le condizioni affinché la sicurezza continui ad essere patrimonio del Trentino, sostenendo la polizia locale e dotando le amministrazioni di adeguati strumenti e risorse finanziare. Ed è quello che stiamo facendo, non solo in ambito sicurezza ma anche in campo urbanistico, grazie al coinvolgimento dei soggetti locali nei processi decisionali ".
Secondo Daldoss è possibile adottare in Trentino i nuovi sistemi di mappatura e controllo del territorio presentati al convegno, con una sottolineatura: "La discussione di oggi è focalizzata sulla prevenzione dei fatti criminosi ma occorre lavorare sulle cause che generano questi fatti. Tutti noi siamo chiamati a capire come una città e una comunità territoriale possono individuare le cause e, soprattutto, adottare una metodologia in grado di verificare periodicamente l'efficacia dei metodi adottati".
Intervenuto telefonicamente, il presidente della Regione Puglia; Michele Emiliano, ha rilanciato l'appello a "non lasciare soli gli amministratori nella gestione della sicurezza urbana con le forze di pubblica sicurezza". La Regione Puglia ha presentato i risultati di un progetto di prevenzione dei fatti criminosi grazie all'individuazione delle categorie a rischio (esempio, farmacie) e all'applicazione di attività di prevenzione.
Secondo il sindaco di Verona, Flavio Tosi, "l'esigenza di sicurezza è sempre presente tra i cittadini che chiedono misure certe contro chi commette reati e una definizione maggiore di ruoli tra istituzioni".
Di Smart City e di misure innovative ha parlato il sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, che ha presentato il progetto di illuminazione intelligente degli spazi pubblici grazie ad un sistema di modulazione dell'illuminazione sulla base della presenza di persone. Nogarin ha insistito inoltre sulla necessità di intervenire sulle situazioni anche di degrado urbano: "La loro riqualificazione permette agli abitanti di rimpossessarsi degli spazi pubblici, ridando a loro vita attraverso anche attività di presidio". Sul tema dei dati sensibili delle pubbliche amministrazioni e sul loro utilizzo ai fini di sicurezza pubblica, Nogarin è apparso possibilista: "Non credo corriamo rischi da Grande Fratello. Gestire il trattamento di dati sensibili non significa diffonderli ma farne un uso secondo quelle che sono le normative e le finalità dichiarate".
Infine il sindaco di Trento, Alessandro Andreatta, ha portato l'esperienza di Trento che in tema di sicurezza ha scelto l'approccio integrato: "La sicurezza è un problema che non va trattato in modo settoriale, limitandosi alla repressione o alla prevenzione. La nostra risposta passa attraverso la riqualificazione urbana che garantisce una maggiore vivacità alla città, l'intervento delle forze di polizia e lo scambio costante di conoscenza dei fenomeni criminosi, per arrivare infine all'attività di prevenzione". -