Il presidente Fugatti ha preso parte alla giornata, che ha visto il convegno tecnico dedicato alle prove sui materiali e le visite a spazi e macchinari. Presenti, fra gli altri, Luciano Martorano, dirigente generale del Dipartimento infrastrutture, Mario Monaco, dirigente dell’Agenzia provinciale opere pubbliche, del direttore del Laboratorio Matteo Pravda, nonché del docente universitario Daniele Zonta, del Dipartimento di ingegneria di Trento, che ha parlato della storia delle prove sui materiali, e di Stefano Zanon, vicedirettore del Laboratorio. In sala anche il presidente di Trentino Trasporti Diego Salvatore e i rappresentanti degli altri laboratori tecnici della regione.
Lo stesso presidente, assieme a Martorano, Monaco e Pravda, ha ricordato l’importanza della struttura fin dalla sua nascita. Il Laboratorio è stato istituito infatti negli anni Settanta, in concomitanza con un’opera che rappresenta una delle infrastrutture essenziali nella rete della viabilità trentina: la tangenziale di Trento. “Con una scelta azzeccata e lungimirante, la Provincia decise di istituire al proprio interno il primo laboratorio ufficiale in Trentino per il collaudo delle opere, cresciuto nel tempo sia sotto l’aspetto tecnico che delle capacità operative delle persone che vi lavorano. Oggi compie 40 anni ed è giusto ricordare questo traguardo per la crescita che c’è stata di tutto il settore tecnico e infrastrutturale della Provincia, augurando buon lavoro per l’attività futura e le prossime sfide”, ha concluso Fugatti.
Nel corso della giornata la visita per vedere da vicino i macchinari di alta precisione per le prove su cementi, acciaio e asfalti. In particolare, gli spazi di Spini ospitano strumenti per la distillazione dei conglomerati bituminosi, utili per le prove sulle pavimentazioni stradali, e presse per calcestruzzi e acciai. Ad esempio la pressa a trazione da 600 kilonewton per la rottura delle barre metalliche, uno strumento del valore di circa 270mila euro, dotato di elettronica e software, affiancata dalla pressa da 3mila kilonewton per la rottura a compressione dei cubetti di calcestruzzo. Tutti strumenti che consentono un controllo qualità dei materiali per assicurare la tenuta nel tempo delle infrastrutture.
Interviste, immagini e service a cura dell’Ufficio stampa
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Rassegna stampa ad uso interno: Articolo da Corriere del Trentino - 14.12.2023