
Altro tema fondamentale – è stato detto – ma guardando in particolare all’Italia, sono le riforme: non si stanno affrontando quelle urgenti, come la riforma della giustizia, una riforma fiscale organica e una riforma del lavoro a 360 gradi.
E restando nel nostro Paese, “quando accadono eventi come l’alluvione in Emilia-Romagna – ha detto Bonomi – si parla sempre di investimenti nella cura del territorio, ma poi non succede niente. Ora per gli imprenditori è importante sapere che vi sono interventi certi, mirati e con scadenza sicura.”
Le infrastrutture: “Il Ponte sullo Stretto ha senso solo se inserito in un piano di interventi più ampio”, ha detto Bonomi. E poi la questione energia, con particolare riferimento al nucleare. Un tema sul quale il presidente di Confindustria vorrebbe vedere un dibattito nel merito “da parte di chi se ne intende”, senza ideologie e con una visione europea.
Ma il tema centrale, come detto, è la crescita, perché “è la crescita che dà stabilità e non il contrario”, ha sottolineato Bonomi. E guardando al Pnrr, la crescita secondo il presidente di Confindustria non è sempre al centro dei progetti previsti; ora, inoltre, serve ricalibrare le risorse alla luce dei cambiamenti avvenuti, come la guerra in Ucraina e i costi energetici.
C’è stato spazio anche per parlare proprio della guerra in Ucraina, dove “è importante – ha detto Bonomi – la ricostruzione materiale ma soprattutto quella sociale; l’impresa può aiutare, perché è luogo di coesione sociale e integrazione.”