Venerdì, 13 Ottobre 2023 - 18:56 Comunicato 2932

Calcio di oggi e di ieri ma anche motociclismo negli appuntamenti dedicati ai libri e ai loro protagonisti
Il grande calcio di Altafini e le sfide future

“Istantanee di un campione” con Josè Altafini, leggenda del calcio, “Cerutti, Montanari e Guareschi: la regina del deserto” e infine “Le nuove guerre del calcio” di Marco Bellinazzo, al centro dell'attenzione nel pomeriggio di piazza Duomo, con campioni di oggi e di ieri, del calcio ma anche del motociclismo. Tanti gli interrogativi sul futuro dello sport più amato dagli italiani, accompagnati dalle riflessioni su avventure e nuove sfide nel mondo del motociclismo, a cominciare dalla mitica Dakar.
Istantanee Di Un Campione Nella foto: Josè ALTAFINI [ Nicola Eccher - Archivio Ufficio Stampa PAT]

La leggenda del calcio, Josè Altafini, nel suo “Istantanee di un campione” - un libro fotografico che illustra la sua lunga carriera – si è raccontato con l'ironia che lo caratterizza. Altafini commenta ciascuno scatto del libro ricollegandolo al suo percorso nel mondo del calcio e dello spettacolo. Un libro veramente unico e anche un invito a immergersi in un quarto di secolo di calcio giocato e in un altro trentennio di calcio chiacchierato. Impressionante il palmarès di Altafini come calciatore: ha vinto tra l'altro un campionato mondiale con il Brasile nel 1958, 2 scudetti con il Milan (1958–59 e 1960–61) e due con la Juventus (1972–73 e 1974–75), una coppa dei campioni con il Milan (1960–61), solo per citarne alcuni. Altafini a ruota libera, dal palco di piazza Duomo, parla di calcio e di sfide memorabili. Non è mancato nemmeno un collegamento in diretta telefonica con Dino Zoff, grande amico di Altafini. Compagni di squadra per un periodo e di molte avventure, due campioni del mondo. “Giocare nella nazionale italiana – ha confermato Altafini – è stata una grande soddisfazione. Ricordiamo che ho la cittadinanza onoraria di Caldonazzo ma anche di Rovigo, grazie ai miei genitori. Il rapporto con loro è stato bellissimo. Ma nessun figlio può fare abbastanza per i genitori, per compensare quello che loro hanno fatto per te. Ho iniziato a giocare a calcio con una pallina da tennis, perchè non c'erano i soldi per un pallone. Ognuno di noi si lavava la maglietta a casa. Quanti sacrifici, ricordo ancora mia madre mentre lo faceva per noi”. E sui grandi campioni: “Pelè era straordinario, era in grado di fare anche il portiere, lo ricordo bene una volta. Amo tutti i grandi giocatori”. 

È un fiume in piena sul palco di Trento, Altafini, tra una battuta sul passato e un ricordo dei molti amici del calcio. Sull'avvocato Gianni Agnelli, ricorda: “Ho avuto un bellissimo rapporto. Andavo nella sua villa, abbiamo trascorso molte ore insieme e nel libro racconto molte storie. Ho conosciuto molti vip a Montecarlo, ho incontrato anche Michael Jackson in casa di amici. Ho lavorato molto in tv, tra i primi, raccontando molte partite di calcio. Beppe Viola era un maestro e da lui ho imparato molto. Ho fatto anche radio, una delle mie grandi passioni”. Quale la squadra dove si è trovato meglio? “Milan, Napoli e Juventus, tre situazioni diverse, ma molto belle”. In merito ai fatti di questi giorni, Altafini conferma: “È successo anche in passato, io non posso giudicare. Il calcio di oggi riesce a danneggiarsi da solo. Abbiamo grandi giocatori e sicuramente torneremo ad una grande Nazionale”. Ma ha rimpianti nella sua vita il grande Altafini? “Direi di no, oggi sono orgoglioso di essere italiano di Caldonazzo e di Rovigo”. E il goal più bello dei 309 in carriera? Lo svela nel libro: “E' stato incontrando mia moglie”.

Le nuove guerre del calcio” di Marco Bellinazzo, racconta invece il calcio moderno negli ultimi vent’anni, protagonista di uno straordinario sviluppo economico e tecnologico, superando qualunque crisi. “Impossibile non parlare dei recenti casi di cronaca legati alle scommesse – spiega Bellinazzo – una notizia triste per tutti, soprattutto per i giovani. Bisognerà capire se qualcuno di questi giocatori è stato costretto a compiere qualche atto in campo. La salvezza del calcio – come fenomeno sociale – può essere preservata solo dando voce concretamente ai tifosi, perchè sempre di più sta diventando anche strumento di consenso in molte zone del mondo. Lo sport di vertice e i club calcistici in particolare, sono diventati ancor più che in passato l’oggetto del desiderio dei governi autocratici, interessati a farne piattaforme mediatiche per legittimarsi.

Il conflitto è in atto su diversi fronti a livello internazionale e coinvolgendo varie realtà del mondo calcistico. “Fino al 2019 – continua Bellinazzo – ha sempre visto crescere il suo fatturato. Con la pandemia, è arrivata la grande recessione abbattutasi sull'intero sistema. Ha reso il calcio più vulnerabile, facendone il campo di battaglia di fondi di investimento (Arabia, Usa e non solo), ma anche per broadcaster, imprese di telecomunicazione e giganti del web, pronti a spendere enormi somme per accaparrarsi squadre o asset nevralgici, come i diritti tv, e i relativi dividendi. Oggi forse – aggiunge l'autore -, lo sport europeo lo si tutela di più, conservando il valore dei nostri campionati. La scomparsa di Maradona e di Paolo Rossi mi ha indotto a riflettere in modo approfondito sul mondo del calcio. A qualcuno può piacere il calcio da 'playstation', ma oggi dobbiamo guardare di più a nuovi modelli partecipativi. Per questo serve ricucire concretamente il rapporto tra club e tifosi”.

Durante il pomeriggio, nel cuore della città di Trento, si è parlato anche di motociclismo e avventura nell'incontro: “Cerutti, Montanari e Guareschi, la regina del deserto” con i piloti di motorally ed enduro Jacopo Cerutti e Francesco Montanari. Focus sulle grandi gare nel deserto e in particolare sulla mitica Dakar, ma non solo. Il mondo del rally in Italia e le nuove sfide, per i piloti ufficiali di una casa nazionale. Dai test sulle moto, agli allenamenti fino all'alimentazione e poi le recenti gare internazionali che hanno registrato ottimi risultati. “Se uno si allena bene – hanno ricordato i piloti, reduci dalla Tunisia – la gara è il giorno del divertimento. Ma in genere la fatica si sente davvero. In moto non ci si può distrarre molto, ma vediamo comunque dei posti fantastici. La magia del deserto non si dimentica, anche se è come essere sulle montagne russe. Al deserto – hanno concluso – devi sempre dare del lei”.

Cerutti, Montanari e Guareschi: la regina del deserto

Scarica il video qui: https://drive.google.com/drive/folders/1alUKw9Ka7x-8N4THzEoGqbVNfb1DiDxi

(Cz)


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