"L'incontro - ha detto Pacher - è stato importante perché ha permesso di riprendere il confronto sul documento che avevamo già a suo tempo elaborato e soprattutto su una pista di lavoro che ribadisce l'impegno del Trentino a partecipare allo sforzo nazionale per il risanamento della finanza pubblica, che è una responsabilità di tutti, al tempo stesso stabilizzando le nostre risorse finanziarie e quindi potendo porre mano a una programmazione finanziaria, nonché politico-amministrativa, di medio-lungo periodo. I capisaldi del documento possono essere riassunto così: noi siamo disposti, se viene rispettato il principio dei 9/10 del gettito erariale che rimangono in Trentino, a farci carico delle spese che lo stato sopporta nella nostra provincia, che riguardano ad esempio la giustizia , la gestione tributaria, la difesa, sia attraverso deleghe, sia attraverso assunzione di oneri. Naturalmente ci riferiamo solo alla parte finanziaria, perché queste funzioni rimarrebbero, come ovvio, allo Stato. In tal modo lo Stato potrebbe 'dimenticarsi' finanziariamente del Trentino, permettendo però a noi di poter pianificare i nostri impegni finanziari in maniera certa e in una prospettiva 'lunga'. Insomma, in questo modo ne guadagna lo Stato e ne guadagnamo anche noi. E' una delle rare situazioni nelle quali entrambe gli interlocutori possono uscirne positivamente. Qualora poi a fronte di situazioni particolari dovesse essere richiesto un ulteriore impegno alle regioni e alle province, è chiaro che non ci chiameremo fuori. Ma 'a regime' dobbiamo avere una situazione stabile e riconosciuta da tutti".
Riprese e immagini a cura dell'ufficio stampa
All.: audiointervista al presidente Pacher -