Mercoledì, 14 Maggio 2025 - 18:07 Comunicato 1153

Nuovo allestimento nella Sala dei Fiori del maniero giudicariese
I volti dei Cillà, nobili vicari di Castel Stenico

Venerdì 23 maggio alle ore 16 il Castello di Stenico presenterà al pubblico il nuovo allestimento della magnifica Sala dei Fiori, dove sarà presentata una piccola mostra intitolata “I volti dei Cillà: nobili giudicariesi e vicari di Castel Stenico”, che si inserirà nel percorso di visita permanente del maniero. L’iniziativa, ideata e curata da Roberto Pancheri, è dedicata a tre antichi dipinti strettamente legati al territorio e rimasti fino ad oggi inediti.
Grazie all’iniziativa di un privato, che ha depositato presso il museo tre dipinti contrassegnati dallo stemma nobiliare dei Cillà, siamo oggi in grado di visualizzare i volti di due vicari di Castel Stenico: Giovanni Antonio, che ricoprì tale carica dal 1524 al 1530 e Giovanni Battista, che fu vicario tra il 1639 e il 1647. Il primo dovette fronteggiare la rivolta dei contadini del 1525, riuscendo a impedire il saccheggio del castello; il secondo fu luogotenente durante i capitanati di Ludovico Particella e Cristoforo d’Arsio. Il terzo dipinto raffigura le sembianze di don Gaudenzio Cillà, arciprete di Nago tra il 1647 e il 1659.
L'ingresso all'esposizione è libero.

Durante il dominio dei principi vescovi di Trento, il governo del castello di Stenico e della sua giurisdizione – che comprendeva le pievi di Bleggio, Lomaso e Banale – era affidato a dei capitani, reclutati nei ranghi della nobiltà feudale trentina e tirolese. In età moderna questo ruolo venne ricoperto da membri dei casati Weineck, Cles, Völs, Madruzzo, Particella, Arsio, Lodron e Wolkenstein. La carica di capitano aveva un carattere militare, mentre le mansioni amministrative erano di norma esercitate da funzionari stipendiati, detti vicari o assessori o anche luogotenenti, a cui si affiancavano un massaro e un cancelliere, provenienti spesso dalla classe notarile giudicariese. Tra questi funzionari vescovili si annoverano alcuni esponenti della nobile famiglia dei Cillà o Cilladi, che prende il nome dall’omonimo paese del Bleggio dove si trovava la loro residenza.

(ac)


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