Venerdì, 08 Settembre 2023 - 14:38 Comunicato 2593

Parte la procedura ad evidenza pubblica in vista del bando sul project financing. Ecco le “condizioni” minime per il progetto
Funivia Trento-monte Bondone, l’avviso agli operatori di mercato

Parte la procedura ad evidenza pubblica per il collegamento funiviario Trento-monte Bondone. Oggi è stata adottata dal dirigente generale Roberto Andreatta la determina per la pubblicazione dell’avviso sul “quadro esigenziale” del progetto, ovvero gli elementi essenziali relativi all’infrastruttura. L’obiettivo dell’avviso, che viene pubblicato unitamente ad una relazione descrittiva, alle immagini e rendering che danno l’idea del progetto, è informare il mercato degli operatori circa le esigenze in Provincia e Comune rispetto al collegamento Trento Bondone, lungo un percorso che partendo dall’area ex-Sit arriva all’ex Italcementi per poi salire verso Sardagna, Vaneze e Vason. Un passo utile per fare in modo che gli operatori possano prepararsi, dal punto di vista organizzativo e delle eventuali partnership, al bando che uscirà entro dicembre e che servirà a raccogliere le eventuali proposte di partenariato pubblico privato riguardo alla realizzazione e gestione dell’infrastruttura.
Vista renderizzata stazione Ex Italcementi - relazione illustrativa Funivia Trento monte Bondone [ Provincia autonoma di Trento]

Ecco dunque quali sono le “condizioni” minime che l’ente pubblico fa presente al mercato circa il collegamento a fune Trento-monte Bondone.

La parte iniziale è dedicata alle finalità generali dell’opera, nella quale si precisa che il nuovo collegamento ha un obiettivo più ampio rispetto alla sola sostituzione dell’impianto esistente (Trento-Sardagna), “collegando l’intera montagna alla sua città ed inserendosi in un sistema di mobilità alternativa ed Hub di interscambio che è attualmente in fase di sviluppo nella città di Trento”.

Segue il riferimento al Piano urbano della mobilità sostenibile del Comune di Trento e alla precisazione che la definizione del tracciato debba essere inserita “all’interno del contesto
Pianificatorio” individuato (la partenza all’ex Sit, quale area scelta per il nuovo centro intermodale e area strategica per la mobilità cittadina e l’ex Italcementi quale zona di sviluppo) “per massimizzarne l’efficienza e garantire di intercettare in modo ottimale i diversi flussi” di mobilità.

Spazio poi alle ragioni di un impianto a fune, connesse ai benefici derivanti dalla mobilità sostenibile e alla riduzione delle emissioni, nonché il target di riferimento e gli effetti attesi. Menzionate le potenzialità dell’impianto di trasporto rapido di massa per sostituire l’attuale funivia Trento-Sardagna, la capacità di intercettare le esigenze di mobilità dalla Destra Adige e i parcheggi di attestamento, dei residenti delle aree in quota e di tutti i flussi turistici rivolti alla montagna.

Tra gli obiettivi di sviluppo indicati il rilancio dell’attrattività turistica del monte Bondone. L’impianto potrà favorire la destagionalizzazione, la nascita di nuovi servizi e iniziative, l’incremento dell’occupazione alberghiera.

A seguire la definizione puntuale del tracciato. Per il primo lotto funzionale si prevede la stazione di partenza ex Sit, intermedia all’ex Italcementi, intermedia a Sardagna. Il secondo lotto passa per la stazione intermedia a Vaneze e approda alla stazione di arrivo a Vason.

Poi i periodi di apertura e di esercizio del nuovo collegamento, i profili urbanistici e le possibili interferenze con le relative soluzioni, infine l’analisi del modello di domanda di trasporto a cui risponderà l’infrastruttura.

Lo schema prevede un investimento complessivo di circa 70 milioni di euro, con una compartecipazione della Provincia autonoma di Trento, con i finanziamenti messi a disposizione dal ministero, pari a 37,5 milioni di euro, mentre la parte restante sarà a carico del soggetto o dei soggetti privati nell’ambito del project financing.

(sv)


Immagini