È stato presentato il tema della prossima edizione del festival EDUCA che si terrà dal 12 al 14 aprile 2019. “L’escalation di violenza, verbale e fisica, che si materializza nelle aule già dei piccolissimi e che trova grande risonanza nei media – ha affermato Paola Venuti, direttrice del Dipartimento di Psicologia e Scienze cognitive e coordinatrice scientifica del Comitato promotore di EDUCA - non è altro che il precipitato di una mancata, direi perduta, alleanza tra scuola e famiglia, dell’incapacità manifesta di riposizionare ruoli e visioni verso il domani. La schizofrenia che sta accompagnando in questo periodo il dibattito sulla relazione tra scuola e famiglia genera un solo risultato ed è quello di farli sembrare due poli opposti che si contrappongono nella crescita ed educazione dei bambini e ragazzi.” “Eppure la letteratura scientifica – ha spiegato Venuti – dimostra che quanto più un bambino o un ragazzo percepiscono coerenti gli stili educativi dei loro adulti di riferimento (insegnanti, educatori, genitori…) tanto più si impegneranno nello studio e nel diventare cittadini consapevoli.” Il Comitato promotore del Festival insieme al Board scientifico ha deciso di partire da qui per proporre una riflessione costruttiva su come riannodare la relazione scuola famiglia su base fiduciaria. “Per farlo – ha aggiunto Venuti - non possiamo prescindere dal considerare le comunità e i contesti in cui scuole e famiglie vivono oggi: il cambiamento del mondo del lavoro, dei ruoli e delle composizioni dei nuclei famigliari, la sempre più estesa funzione educativa svolta da molteplici agenzie (cooperative, associazioni, enti culturali), anch’esse chiamate a ripensarsi in una società profondamente mutata.” La riflessione sarà supportata dal dibattito pedagogico e psicologico in corso, da contributi della letteratura, del giornalismo, della filosofia e di altre discipline, e portando buone pratiche di parenting envolvement.
CALL FOR EDUCA
il Comitato promotore di EDUCA, (composto dalla Provincia autonoma di Trento, dall'Università degli Studi di Trento e dal Comune di Rovereto) è già al lavoro per la costruzione del programma insieme al consorzio Consolida, ente organizzatore del festival, eil board scientifico composto da Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Franco Demarchi e IPRASE.
Come ogni anno però, il Comitato chiama a partecipare tutte le organizzazioni e agli enti educativi e culturali interessati a portare riflessioni, studi, pratiche innovative maturate all’interno dei rispettivi contesti attraverso laboratori o spettacoli. Una chiamata cui negli anni hanno risposto quasi 300 organizzazioni. La scadenza per la candidatura è il 30 novembre 2018 e va presentata compilando una delle schede pubblicate sul sito www.educaonline.it dove sono specificati anche i criteri di ammissione, le modalità di selezione e i servizi messi a disposizione. Le schede vanno inviate all’indirizzo e-mail: coordinatore@educaonline.it.
L’INDAGINE SUL PUBBLICO DI EDUCA
Professionisti dell’educazione ma non solo, con un’età che si distribuisce nel periodo di mezzo della vita (il 30% ha tra i 26 e i 44 anni e il 32% tra i 45 e i 55); non manca però il pubblico giovane: quasi il 25% dei partecipanti ha meno di 25 anni. Sono un po’ più le donne degli uomini (il 62% contro il 38%), per entrambi i generi prevale una partecipazione collettiva (con amici, la famiglia o in coppia).
Questo il profilo del pubblico di EDUCA che emerge dall'indagine presentata stamattina e condotta dai 26 ragazzi dell’ITET Fontana di Rovereto coordinati dai loro docenti e con la supervisione scientifica di Luigi Lombardi, professore di Psychometrics dell’Università di Trento. Tra le 400 persone intervistate «faccia a faccia» con utilizzo di tablet dedicati per l’inserimento online dei dati meno della metà (il 46% delle donne e il 36% degli uomini) si occupa professionalmente di educazione. Tra il pubblico di EDUCA c’è un consistente gruppo di visitatori habitué che risultano fedeli alla partecipazione nel tempo all'evento. Il festival si caratterizza per una marcata presenza di visitatori trentini (con prevalenza della Provincia di Trento pari all’80%), ma non mancano quelli provenienti da fuori Regione (11%) cui si aggiunge un 6% dalla Provincia di Bolzano.“In generale – afferma Lombardi - il livello di soddisfazione dei visitatori è piuttosto alto sia per l’evento (voto medio soddisfazione 7.74) che per la città ospitante (voto medio soddisfazione (7.81) su una scala da 0 a 10. La partecipazione ai vari appuntamenti (dialoghi e focus, laboratori, spettacoli e attività animative) è ben distribuita e riflette (pur nelle differenze specifiche dei profili dei visitatori) gli interessi principali del mondo dell’educazione. Il 75% dichiara parteciperà anche alle prossime edizioni.”