Giovedì, 14 Marzo 2024 - 10:29 Comunicato 552

Alla mostra di Castel Ivano anche il METS-Museo etnografico trentino San Michele
Dimensione terrena e ultraterrena: agli oggetti della devozione popolare il compito di aprire un varco

Alle generazioni nate fra gli anni Cinquanta e Sessanta del secolo scorso è, in molti casi, ancora nota la supplica “Salve, Regina, Madre di misericordia; vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A te ricorriamo …”. Che cosa esprimeva quell’umanità? Nella mostra allestita a Castel Ivano dal 16 marzo “The Uncanny Lens / La Lente Inquietante” dedicata ai lavori fotografici di Roger Ballen e Joel-Peter Witkin, curata da Fortunato d’Amico con la direzione artistica di Fulvio de Pellegrin e Paolo Dolzan, voluta fortemente dall’Amministrazione comunale, coordinata da Cristina Gatti, sarà presente anche il METS con una piccola ma significativa sezione che illustrerà il significato degli oggetti della devozione popolare che affollano lo spazio pubblico, quello privato e persino quello intimo.

“Come in ‘Goya’s ghost’ di Milos Forman, era il 2006, - scrive Sergio Poggianella - è il flash di una dolente città dell’anima a dipanare il filo rosso tra questa ‘The Uncanny Lens. La Lente Inquietante’ a Castel Ivano e la mostra ‘Sciamani’ prodotta da MUSE, Mart e METS con la Fondazione Sergio Poggianella - nelle due proposte espositive, ‘Comunicare con l’invisibile’ al Palazzo delle Albere di Trento e ‘Tèchne, spirito, idea’ al METS di San Michele. … il tema che emerge - che certamente emerge nella nostra visione - è sempre quell’operazione catartica che spinge l’uomo a sondare l’abisso per estrarre il rimosso, per esorcizzarlo. In questa visione - continua Sergio Poggianella - scopriamo un Uomo - che sia il pittore di fine Settecento, o lo sciamano siberiano, o i fotografi contemporanei - che ricerca e accoglie il martirio come strumento salvifico per accedere ai mondi dello spirito e sublimare un destino che sarebbe altrimenti interrotto. A partire da questa visione, con Paolo Dolzan (referente della mostra a Castel Ivano) e Armando Tomasi (direttore del METS di San Michele), abbiamo immaginato di poter integrare nel percorso espositivo di «The Uncanny Lens. La Lente Inquietante», insieme alle opere contemporanee di Witkin e Ballen, alcuni reperti sia dalla collezione di arte sciamanica eurasiatica della FSP (Fondazione Sergio Poggianella) che dalle collezioni di arte popolare trentina del METS”

“Questa mostra - scrive Fortunato d’Amico - rappresenta un’opportunità unica per affrontare la sfida implicita nelle opere di Witkin e Ballen: quella di riconsiderare concetti chiave dell’arte, come la bellezza, l’estetica e l’armonia, aprendo così una discussione critica sulla modernità che stiamo lasciando e sull’imminente futuro, carico di paure e incertezze collettive”. La supplica del “Salve Regina” è contestualizzata in una umanità “afflitta dalle infinite forme della sofferenza fisica e mentale, di cui non di rado ignora le origini; un’umanità dolente, che volge lo sguardo supplice a una dimensione che trascende la realtà sensibile, sede dell’essere supremo cui attribuisce il potere di concedere protezione, portare soccorso, offrire conforto. E la supplica si fa parola e dunque in primo luogo preghiera e al contempo si esprime e si articola attraverso il segno concreto, l’oggetto reale”.

Fino al 13 aprile 2024 a Castel Ivano con orari: martedì-domenica 9-12 14-18 lunedì chiuso

(fs)


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