Venerdì, 10 Ottobre 2025 - 20:03 Comunicato 2909

Daniela Ceccarelli e Lara Colturi, lo slalom una irresistibile passione di famiglia

Generazioni a confronto nel segno dello slalom gigante con Daniele Ceccarelli e la figlia Lara Colturi nel tardo pomeriggio di oggi per il Festival dello Sport di Trento. Sala della Regione stracolma per le due sciatrici che, intervistate da Marisa Poli, hanno raccontato la loro passione per lo sci. Daniela Ceccarelli è diventata una leggenda dello sci tricolore anche grazie alla medaglia d’oro conquistata alle Olimpiadi di Salt Lake City 2002 nel supergigante. Figlia di Daniela Ceccarelli e Alessandro Colturi, allenatore, Lara Colturi si è formata sotto la guida dei genitori. Poi la scelta di esordire nei circuiti Fis sotto la bandiera dell'Albania, di cui ha acquisito la cittadinanza, così da continuare a essere seguita dalla madre direttrice tecnica della nazionale di sci alpino albanese.
DANIELA CECCARELLI E LARA COLTURI: LO SLALOM CHE CI UNISCE Nella foto: Marisa Poli, Lara Colturi, Daniela Ceccarelli. [ Daniele Paternoster - Archivio Ufficio Stampa PAT]

Daniela Ceccarelli al pubblico di Trento ha raccontato alcuni dei momenti salienti del suo percorso nel mondo dello sci: “L’incontro con l’allenatore della valanga rosa Toni Morandi è stato uno dei momenti più importanti perché fu lui a darmi questo sogno. Partii per ultima a un campionato italiano, feci un buon risultato ma ai tempi non ero focalizzata solo sullo sci. Lui mi disse “se mi segui faremo qualcosa di bello insieme” e così feci. Altri bei ricordi sono la vittoria olimpica e quando sono tornata a gareggiare a St. Anton dopo aver avuto Lara.
C’erano Federica Brignone e Lindsey Vonn che ci sono ancora adesso, quindi non mi sembra un ricordo così lontano” . Per la campionessa olimpica: “L’emozione da atleta o da allenatrice è la stessa: il coinvolgimento è sempre l’inseguimento di una curva perfetta che sai che ti sfugge sempre. A volte pensi di averla capita ma poi il giorno dopo sei ancora lì che continui a inseguirla. Lo sci è sempre stato uno strumento per capire meglio me stessa sia da atleta che adesso che sono allenatrice e mamma di Lara”.

Lara Colturi ha invece dovuto scegliere fra due  grandi passioni sportive: “Da piccola ho dovuto decidere tra pattinaggio artistico e sci e mi sono concentrata sullo sci perché era proprio il mio. Da lì in poi ho finito il circuito children, ho fatto le gare Fis in Sudamerica e da lì sono andata direttamente in coppa del mondo. Mi sono detta “Oh mio Dio” ero in gara con una Shiffrin o con atlete che guardavo in televisione poco tempo prima, è stato un momento unico. Mi diverto a sciare, non lo vedo ancora come un lavoro, lo faccio perché mi diverto”.
Lo sci grande passione anche se non è facile trovare l’equilibrio tra sport e famiglia, soprattutto in pista, come ha raccontato la Ceccarelli: “Quando finisce l’allenamento si va a casa e siamo sempre noi. Il vantaggio è quello di condividere tutto in questa avventura familiare, non possiamo dire che non viviamo 24 ore con i nostri figli. Siamo appena tornati da una bellissima trasferta in Nuova Zelanda e non c’è solo la scommessa agonistica ma anche la parte del viaggio. C’è sempre il dubbio che non stiamo facendo abbastanza, perché siamo sempre noi a differenza delle grandi squadre, anche se questa famiglia si sta allargando con fisioterapista, cuoco e skiman”.

Un concetto evidenziato anche dalla Colturi: “La prima stagione è servita per ambientarmi in un mondo che avevo sempre visto da fuori e da dentro è tutta un’altra cosa. Sono arrivate le prime qualificazioni partendo da dietro e non è stato facile. Sono riuscita a entrare nelle prime 30 e dal secondo anno i pettorali sono migliorati. In questa terza stagione sono arrivati i primi risultati ed è stato stupendo. Non sento il peso della responsabilità, siamo sempre noi, in famiglia, siamo un po’ una banda di pazzi sempre in giro insieme e scherziamo anche fino a 30 secondi prima del cancelletto di partenza e mi piace viverla così. Mi piace questo mondo e ho fatto anche tante amicizie. L’infortunio è stato un momento difficile, ho fatto otto mesi di riabilitazione e da lì in poi ho capito che bisogna dare molta attenzione al proprio corpo anche in fase di riscaldamento”. 

Nell’incontro si è parlato anche di sicurezza per chi gareggia sugli sci anche dopo la recente tragica scomparsa di Matteo Franzoso: “Siamo arrivati - ha detto Daniele Ceccarelli - ad un punto di non ritorno: Matteo Franzoso e Matilde Lorenzi non ci sono più. Dobbiamo prenderci le responsabilità, noi allenatori per primi. Questo mondo è fatto di persone che amano lo sci più di ogni altra cosa al mondo. Se vogliamo fare del bene ai nostri ragazzi e al nostro sport dobbiamo metterci a scrivere una nuova pagina". 

(fds)


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