Quarant’anni fa, infatti, Il Sole 24 Ore, diretto allora da Gianni Locatelli, decise di ampliare l’offerta informativa economico-finanziaria riprendendo il modello dei grandi quotidiani stranieri che nel weekend hanno dei supplementi culturali e decidendo quindi di inserire sul giorno della domenica un inserto culturale. Il disegno di Locatelli ebbe grande successo. Tanti lettori che non compravano Il Sole 24 Ore non solo cominciarono ad acquistarlo di domenica ma, incuriositi, continuarono a comprare il quotidiano anche durante tutta la settimana. Il supplemento domenicale contribuì così ad allargare la platea dei propri lettori e abituò il suo pubblico - che era di per sé poco interessato all’economia - ad appassionarsi anche al rapporto inscindibile tra economia e cultura. Avere un occhio a 360 gradi su questi grandi temi poteva aiutare a capire meglio quello che stava succedendo nel mondo.
Il Domenicale fin da subito si caratterizzò per l’ampiezza degli argomenti trattati, dall’arte alla letteratura, alla religione alla poesia, e una delle grandi caratteristiche dell’inserto culturale fin da subito fu la collaborazione con le grandi firme che ancora oggi contribuiscono – nella libera scelta di proporre i loro articoli con un taglio originale e di qualità – alla unicità della scelta editoriale dell’inserto.
Salvatore Carrubba, che ha partecipato alla costruzione del Domenicale dal primo giorno, ha raccontato al pubblico del Festival dell’Economia di Trento come le caratteristiche storiche dell’inserto domenicale del Sole 24 Ore siano da sempre state pluralismo, curiosità, libertà e un occhio costante sull’economia. “Perché l’economia non è fatta soltanto di numeri, ma di tendenze, di cultura, è fatta di movimenti profondi che avvengono nell’opinione pubblica. I quarant’anni dell’inserto culturale del Sole 24 Ore sono ben portati perché hanno dato a tanta gente l’opportunità di avvicinarsi all’economia e di capire come l’economia sia fatta di tante altre cose oltre al PIL e contemporaneamente la storia, l’arte, la letteratura sono a loro volta elementi indispensabili per capire l’economia e per comprendere in che direzione va il mondo”.
Il talk è stato anche l’occasione per lanciare la seconda edizione del Premio letterario di saggistica economica e sociale del Sole 24 Ore, rivolto ad autori italiani e stranieri per testi inediti scritti in lingua italiana al quale possono partecipare autori affermati, che abbiano già pubblicato un libro con una casa editrice o in autopubblicazione, o autori alla loro prima opera. Proprio durante il Festival dell’Economia è stato presentato il saggio vincitore della prima edizione: “Gioventù bloccata”, dedicato alla difficile relazione tra giovani e lavoro in Italia e a cura di Valentina Magri e Francesco Pastore, in edicola con Il Sole 24 Ore dal 27 maggio. “Siamo molto orgogliosi di lanciare questa iniziativa che si innesta nel percorso di sviluppo e promozione della linea di libri trade del Sole 24 Ore che negli ultimi anni si è ampliata e ha proposto un piano editoriale ampio e articolato, scegliendo come autori le grandi firme della nostra redazione e numerosi esperti e collaboratori. Il Premio è una ulteriore opportunità per tutti coloro che vogliono offrire il proprio contributo di qualità ai nostri temi, entrando a far parte del nostro catalogo in modo attivo” ha commentato Karen Nahum, Direttrice Generale Publishing & Digital Gruppo 24 ORE. L’obiettivo del Premio è l’individuazione di opere letterarie inedite e meritevoli, in grado di aggiungere un contributo significativo nella divulgazione e nell’evoluzione delle tematiche più rilevanti nell’agenda del prossimo futuro.