Sabato, 10 Settembre 2016 - 09:56 Comunicato 1885

Sabato 24 settembre al Festival delle resistenze di Trento Ennio Remondino incontra i giovani
Da Auschwitz a Srebrenica: per non dimenticare

Ancora un famoso giornalista testimone degli orrori della guerra, ancora un altro grande nome: nella mattinata di sabato 24 settembre, all’interno del tendone del Festival delle Resistenze contemporanee, il progetto culturale sostenuto dal Dipartimento Cultura Italiana della Provincia di Bolzano e dall’Assessorato alle politiche giovanili della Provincia di Trento, allestito per la prima volta in piazza Cesare Battisti a Trento, Ennio Remondino discuterà con i giovani e con il pubblico degli eventi bellici che hanno caratterizzato il secolo scorso.

L’appuntamento è per le ore 10 di sabato 24 settembre, quando in piazza Battisti andrà in scena il dibattito “Sharing ‘900”: assieme ai giovani dei progetti “Promemoria_Auschwitz” e del viaggio a Srebrenica”, Ennio Remondino dialogherà su come si costruisce e condivide la memoria pubblica della storia del ‘900 europeo.
Quanto è difficile condividere la memoria antica, sedimentata e ormai quasi storica di uno degli eventi centrali, e per questo non dimenticabili, del XX secolo: l’Olocausto? Quali riferimenti si possono avere visitando i luoghi del più grande genocidio europeo, appena fuori casa nostra?
La visione dei luoghi, la raccolta delle testimonianze e la consapevolezza di tornare per raccontare sono le azioni che hanno coinvolto i ragazzi partecipanti ai viaggi organizzati dalle Province di Trento e Bolzano sui luoghi in cui metaforicamente l’Europa nata dalle ceneri di Auschwitz è stata di nuovo colpita al cuore dei suoi valori: Srebrenica. Due esercizi di condivisione e testimonianza complicati, ma non per questo meno necessari, che verranno discussi assieme al noto corrispondente Ennio Remondino, per anni voce e volto della guerra balcanica degli anni ‘90.
Pensionato Rai dal 2010, 71 anni da compiere a novembre, Remondino vive la quiescenza come la vita precedente: intensamente. Basta visitare il suo blog “Remocontro - La virtù del dubbio”, aperto tre anni fa, per capire i ritmi della sua giornata: “In effetti – dice al telefono sorridendo – non vedo l’ora di mettere giù e tornare a quello che stavo scrivendo…”. Un blog che tratta soprattutto del suo argomento preferito: le guerre, quelle guerre di varia natura – stragismo, civili, terrorismo, economiche – che hanno scandito la sua vita professionale. “A Trento parlerò dell’Olocausto, la grande tragedia del Novecento, invitando però tutti e soprattutto i giovani a non dimenticare che le guerre continuano, i genocidi anche: pensiamo agli armeni ma anche in Siria si sparge sangue tutti i giorni. E come altrove anche in Siria si combattono tante guerre, ci sono tanti assassini nello stesso posto, e ci vengono raccontate tante bugie. Ecco, fate attenzione alle menzogne e non accontentatevi delle verità preconfezionate: non esistono i buoni e i cattivi, la realtà è molto più complessa. E io cerco di aiutare a capire”.
Insomma un incontro, quello con Remondino, assolutamente da non perdere. Per non dimenticare e capire. Evento organizzato in collaborazione con Arci, Deina e AGJD.
Ennio Remondino comincia il suo percorso professionale al quotidiano genovese Il Secolo XIX negli anni ‘70; nel 1977 entra nella redazione di Rai Liguria, quindi passa al TG1 dove si occupa inizialmente di giornalismo investigativo. In questo periodo le sue inchieste vertono su argomenti scottanti come Brigate Rosse, mafia e stragismo; tra i suoi servizi spiccano l'intervista a Licio Gelli al momento della sua estradizione in Italia e un'intervista a Renato Curcio, Mario Moretti e Barbara Balzerani. Nell'estate del 1990 sul TG1 compare un'inchiesta in 4 parti: partendo da un'intervista al giornalista svedese Ölle Alsen, l'inviato italiano fa luce su un probabile complotto internazionale legato all'omicidio del premier svedese Olof Palme.
Remondino diventa subito dopo inviato di guerra per la Rai, trascorrendo più di dieci anni della sua carriera come corrispondente di alcuni dei principali eventi bellici esteri: il Golfo, i Balcani, Kosovo, Afghanistan, Palestina e Libano. Durante i vari conflitti della penisola balcanica diviene responsabile degli uffici Rai a Belgrado per sette anni, cui seguiranno analoghi incarichi di circa un anno a Gerusalemme e Il Cairo, il ruolo di corrispondente da Berlino e la direzione della sede di Istanbul. A novembre 2010 va in pensione e tre anni fa fonda il blog giornalistico RemoContro.

(gz)


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