Quattro donne che si sono fatte spazio nel mondo del vino e hanno impresso un segno indelebile, grazie al lavoro congiunto nelle aziende di provenienza, realtà familiari orientate fra tradizione e innovazione. La prima domanda è sull’inizio della loro esperienza nell’impresa.
“Mi considero molto fortunata di aver vissuto questo momento del ritorno come scelta libera. E ci sono uomini che mi hanno dato il coraggio o mi hanno spinto a fare le cose”, esordisce Alice Paillard. “In una settimana ho lasciato il mio lavoro precedente e il fidanzato dell’epoca e sono entrata in azienda” racconta Clementina Balter. “Mi sono fatta strada e ora sono co-titolare assieme a mio padre, oltre che presidente dei Vignaioli del Trentino”. Laureata in Economia è anche Donatella Pedrotti: “Lavoravo nell’analisi finanziaria in una multinazionale. Ho lasciato tutto per coltivare la passione delle bollicine della mia famiglia. Da me e mia sorella Chiara è uscito ciò che avevano dentro”. Per Giulia Pedrini di Pravis, il percorso è stato naturale: “Non ho mai pensato di fare qualcos’altro. La mia vita ha seguito il filo delle stagioni dei contadini, l’attesa per la vendemmia. Mi sono formata anche all’estero, confrontandomi con i vini migliori da tutto il mondo, ho potuto conoscere tutti i segreti della produzione e ora mi piace parlare del nostro vino coi i clienti internazionali”.
La seconda domanda è su quanto sia “femminile” il mondo del vino. “Rispetto a vent’anni - è ancora Giulia che parla - la situazione è radicalmente cambiata. L’evoluzione e la libertà delle donne sono state determinanti. Del resto, tutti abbiamo la stessa sfida davanti: veniamo dalla terra, coltiviamo la vite e facciamo Trentodoc. Se si ha l’umiltà di capire che veniamo dallo stesso punto non c’è nessun problema”.
“Non ho mai avvertito - racconta Alice della maison Paillard - una mancanza di rispetto verso la mia persona. Direi inoltre che per la nostra generazione è diverso, uomini e donne sono cresciuti con gli stessi valori di uguaglianza”. Secondo Donatella, di Pedrotti Spumanti, “oggi la donna si è fatta largo, non solo nel mondo del vino. Io personalmente non ho mai dovuto difendermi. In tutti i settori di questo mondo, dalla vigna all’ufficio al rapporto con i clienti e gli agenti. Personalmente mi è parso di avvertire rispetto da parte dell’interlocutore”.
“C’è stato senza dubbio un grande sviluppo - conclude Clementina Balter -. Le donne sono state fondamentali per l’enoturismo, per la comunicazione, marketing e accoglienza, ma anche per gli altri aspetti del settore. Certamente la famiglia gioca un ruolo fondamentale. Sicuramente occorre favorire una sempre maggiore conciliazione”.