Giovedì, 01 Dicembre 2016 Comunicato 2573

Al Festival della Famiglia il sottosegretario elogia il Servizio civile universale provinciale e le politiche sulla genitorialità
Bobba: "Trentino, un riferimento nazionale"

Il Trentino punto di riferimento nazionale per quanto sta mettendo in campo con il servizio civile universale provinciale e le sue politiche di sostegno alla genitorialità. A dirlo, oggi a Trento, il sottosegretario al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, Luigi Bobba, durante la prima delle tre giornate del Festival della Famiglia, dedicata ai giovani.
Con lui sul palco, in un auditorium Santa Chiara gremito di ragazzi, la responsabile delle politiche giovanili della Provincia, che ha ricordato il forte investimento sul servizio civile e le tante azioni portate avanti sul territorio, come il co-housing e i Piani giovani di zona.

“Bisogna cambiare lo sguardo sui giovani – ha esordito il sottosegretario Bobba, facendo il punto sulle politiche che il governo sta mettendo in campo per valorizzare talenti e capacità dei ragazzi – trasformare lo sguardo in una dimensione positiva, ecco perché l'approccio del governo e dei suoi strumenti è cambiato. La prima scelta è stata quella di dedicare nuove risorse al servizio civile volontario e, prendendo spunto proprio da un’idea realizzata qui in Trentino, anche a livello nazionale si chiamerà servizio civile universale: sarà dunque un periodo dove i giovani potranno acquisire competenze spendibili sul mercato del lavoro e migliorare la propria formazione personale.

Il secondo passaggio riguarda il grande investimento sull'alternanza scuola-lavoro: "Attraverso percorsi di alternanza e di apprendistato formativo, possiamo ricongiungere le strade di queste due realtà così distanti".

Al terzo posto il sottosegretario ha citato nuovamente il Trentino, con le politiche messe in atto per facilitare l'uscita dei giovani dalla propria realtà familiare.

Infine la quarta strada, quella che individua le risorse europee, attraverso il programma "Garanzia giovani", che punta a rinforzare l'occupabilità dei ragazzi: "In questo programma si sono inseriti positivamente 450.000 giovani - ha concluso il sottosegretario - che hanno il 50% in più di possibilità di trovare un lavoro. Dentro questo programma europeo c'è poi una quinta strada, una misura che ha avuto un successo straordinario, "Crescere in digitale": sono 85.000 i giovani iscritti a un programma di formazione on line rivolto alla digitalizzazione delle piccole imprese. Infine una misura già messa in campo nel 2016 è quella di 500 euro di consumi a carattere culturale dedicati proprio ai diciottenni".

L’assessora provinciale alle politiche sociali ha puntato l'attenzione sulla responsabilità della politica nelle scelte, come  il forte investimento della Provincia autonoma di Trento nel servizio civile, all'interno del quale sono attivi un centinaio di progetti che coinvolgono 500 ragazzi, e le tante azioni portate avanti sul territorio, come il co-housing e i Piani giovani di zona e di ambito, che offrono occasioni concrete ai ragazzi e alle ragazze.

Quindi l'assessora con delega per le politiche sociali, familiari ed abitative e per i giovani del Comune di Trento ha parlato di ascolto per partire dai bisogni concreti di bambini e famiglie e della necessità di costruire una relazione di fiducia sulla quale progettare le politiche per i giovani. "Innovazione è anche un atto di ribellione", ha concluso infine il dirigente dell'Agenzia per la Famiglia Malfer, riferendosi alla necessità di ripensare le tematiche della natalità proiettandosi verso il futuro, e ringraziando quindi per l'impegno profuso il sistema trentino delle politiche giovanili e dei piani giovani, nonché lo staff dell'Agenzia.

L'appuntamento di stamane all'Auditorium Santa Chiara si è aperto sulle note del brano "A modo tuo", di Elisa, scritto per lei da Ligabue, interpretato dal dal duo voce-chitarra composto da Francesca Fugatti e Paolo Berlanda. Quindi i vincitori di "Strike! Storie di giovani che cambiano le cose", il progetto-concorso che ha chiamato i giovani a raccontare le loro storie di successo e ne ha selezionate dieci da diffondere come ispirazione per altri giovani: Martina Dei Cas, Vittoria De Mare, Andrea Morandi, Gianluigi Rosa, accompagnati dall’esperto di processi di innovazione, Alessandro Garofalo. I ragazzi hanno raccontato come si può fare "strike" nella propria vita, ciascuno a modo suo. Poi in campo altre esperienze giovanili: Giulia Cologna, volontaria del servizio civile; Mohamed El Hadi, Fabio Ghisu, Valentina Merlo, cohouser; Nora Giovannini, Jessica Ognibeni, Stefano Pianese, Simone Rinaldi, partecipanti a percorsi di memoria e cittadinanza attiva e alcuni rappresentanti della rete dei centri giovanili del Trentino aperti e attivi ad Andalo, Arco, Pergine, Rovereto, Vigolo Vattaro. Spazio poi a buone pratiche per inserire i giovani nel mercato del lavoro in modo efficace con Sofia Borri di Piano C Srl di Milano. A moderare e guidare la giornata Michele Marmo, presidente di AssociAnimazione e Franco Floris, direttore di Animazione Sociale.
La mattinata è stata animata da intermezzi artistici proposti dagli studenti del liceo coreutico e musicale Bonporti di Trento, mentre gli studenti di Arti Figurative del liceo artistico Vittoria hanno svelato al pubblico una tela di due metri per sei intitolata "Insostenibile leggerezza".

Domani 2 dicembre alle 14 in sala Depero sarà il momento dedicato a Istituzioni generative? Progettare scenari futuri con i giovani, una riflessione su quello che gli adulti possono e devono fare in qualità di amministratori e policy maker. Che cosa significa fare politiche per i giovani oggi? Quali risposte può dare la politica alle sfide del terzo millennio? Tra gli ospiti il ministro con delega alle politiche familiari Enrico Costa e il governatore del Trentino, Ugo Rossi.

Sabato 3 dicembre il dialogo si aprirà alle famiglie con l’appuntamento previsto alle 9 nella sala conferenze del MUSE: Famiglie in transizione. Verso l’autonomia sociale. Cosa possono fare padri e madri dei Millennials per sostenere in modo efficace i loro figli nella transizione all’età adulta? Cosa chiedono le nuove generazioni per diventare “grandi”? (at)

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