Martedì, 21 Giugno 2022 - 13:16 Comunicato 1919

Inaugurazione il 24 giugno alle 17.30
A Castel Belasi le foto d'autore di "Beata gioventù. Da Faganello a Instagram"

Nell’Anno europeo dei giovani, la mostra "Beata gioventù. Da Faganello a Instagram", presentata oggi nell'aula Kessler del Palazzo di Sociologia a Trento, propone un’intrigante selezione di fotografie che, attraversando culture e mondi giovanili, si fa motore di un vivace confronto fra generazioni. L'inaugurazione è prevista venerdì 24 giugno, alle ore 17.30, nella preziosa cornice di Castel Belasi a Campodenno, di recente aperto al pubblico dopo anni di impegnativi lavori di restauro e ora valorizzato anche come sede espositiva dell’Archivio fotografico storico provinciale.
Alla conferenza stampa, moderata dalle curatrici della mostra Marta Villa e Katia Malatesta, erano presenti Franco Marzatico, soprintendente per i beni culturali della Provincia autonoma di Trento , Giuseppe Sciortino, direttore del Dipartimento di sociologia e ricerca sociale dell'Università di Trento e Daniele Biada, sindaco di Campodenno.
"Gli scatti scelti rappresentano uno spaccato sociale, quasi un'incursione di "archeologia domestica" nella nostra comunità, che appare in profonda trasformazione, con l'innovazione portata dagli studenti, dalle lotte per l'emancipazione, dalle nuove mode e dalla nuova musica. Una dialettica interna che ci fa riflettere e vede però anche uno sguardo ironico da parte di Faganello", ha commentato Marzatico, che ha sottolineato come l'archivio fotografico provinciale, con circa un milione e mezzo di foto, sia uno strumento di ricerca sorprendente, che "ci permette di focalizzare un paesaggio culturale ed esperienze di vita sociale e collettiva". La valorizzazione del fondo fotografico e la sua capacità di mostrare i grandi cambiamenti che, come nel caso della mostra presentata oggi, sono intercorsi dal '68 ai giorni nostri, sono stati evidenziati anche nell'intervento di Sciortino.
Il sindaco Biada ha ricordato che Castel Belasi, dopo vent'anni di lavori di restauro, rivive aprendosi a progetti di valore, che in questo caso completano anche la proposta culturale con un concorso fotografico rivolto ai giovani.
La conferenza stampa di presentazione della mostra "Beata gioventù. da Faganello a Instagram" (da sinistra: Marta Villa, il Soprintendente Franco Marzatico, il docente Unitn Giuseppe Sciortino, il sindaco di Campodenno Daniele Biada, Katia Malatesta Soprintendenza Pat) [ Foto Matteo Rensi_Archivio Ufficio Stampa Pat]

L’iniziativa si incentra sull’opera del fotografo trentino Flavio Faganello (1933-2005), straordinario narratore per immagini, che tra gli anni Sessanta e Settanta seppe cogliere tempestivamente i segni della fragorosa irruzione sulla scena della gioventù come ‘nuovo’ soggetto sociale. Alle fotografie dell’autore la mostra affianca saggi, romanzi, riviste, citazioni da scritti con contemporanei e soprattutto dalle canzoni in voga allora in quanto potenti veicoli di espressione, identificazione e aggregazione. La “colonna sonora” della mostra è disponibile su Spotify e su Youtube, cercando il titolo dell’esposizione.

Queste testimonianze dei ‘giovani di ieri’ sono poste in dialogo con una scelta di immagini del progetto “Ti conosco mascherina” del Centro Cultura Fotografica@Trento, che nel 2021, per la Circoscrizione di Gardolo, si è confrontato, pur con leggerezza e giocosità, con l’esperienza della pandemia e il tema dell’alterazione della percezione del volto determinata dall’uso della mascherina, lasciandoci al contempo un’immagine di una gioventù trentina che nel tempo si è fatta più diversa e plurale.
Il percorso si conclude con le belle fotografie raccolte attraverso il concorso fotografico amatoriale promosso in collaborazione con la Pro Loco Castel Belasi di Campodenno per sollecitare la partecipazione al progetto della comunità attraverso scatti ritrovati negli album di famiglia o dedicate ai giovani del terzo millennio. I vincitori del concorso saranno annunciati e premiati nel corso della cerimonia inaugurale.
Nel suo insieme il progetto invita quindi ad estendere la riflessione al nostro tempo e alla generazione Z, segnata dalla pandemia, che ha stravolto la vita dei ragazzi e delle ragazze ancora più radicalmente rispetto ad altri, ma anche dal nuovo impegno per l’ambiente, puntualmente evocato dai partecipanti più giovani.
La proposta, pensata e realizzata da un team intergenerazionale, si completa infine attraverso il parallelo racconto per immagini proposto, con particolare attenzione ai linguaggi e alla sensibilità del pubblico dei coetanei, da un trio di studentesse universitarie attraverso il profilo Instagram dedicato @mostra_castel_belasi.

In allegato: comunicato stampa con approfondimenti, informazioni e orari della mostra

Fotoservizio e immagini a cura dell'Ufficio Stampa

(sil.me)


Immagini