Il ciclo di conferenze I civili e la guerra: vivere, curare, nutrire, punire approfondisce certi aspetti del primo conflitto mondiale, in particolare alcuni degli innumerevoli problemi che si trovò ad affrontare la popolazione rimasta a Trento.
I vari incontri – che si tengono presso l'Officina dell'Autonomia in via Zanella 1/A a Trento e sono coordinati da Elena Tonezzer, curatrice della mostra e responsabile del settore di ricerca dedicato alla storia di Trento presso la Fondazione Museo storico del Trentino – vedono dialogare tra loro esperti in materie diverse: agli storici, che illustrano quel particolare aspetto nel caso di Trento, si affiancano di volta in volta una psichiatra, un giornalista esperto delle guerre balcaniche degli anni Novanta, un sociologo della comunicazione.
Un modo per conoscere meglio la nostra storia ma anche per costruire nuovi strumenti per comprendere il presente.
Il primo appuntamento, giovedì 10 marzo alle 17.30, è dedicato al tema vivere.
Cosa significa vivere in una città trasformata in una enorme caserma, improvvisamente abitata da più di centomila soldati provenienti da tutto l'Impero austroungarico? Tutto risulta sconvolto: i luoghi della città, le feste, la vita dei bambini e delle donne.
Quinto Antonelli partecipa con una relazione dedicata alla vita quotidiana della popolazione rimasta in Trentino durante la Grande Guerra; Davide Bagnaresi ed Elena Tonezzer portano i risultati della ricerca che hanno dedicato alla popolazione di Trento.
Saranno presenti Andrea Robol, assessore alla cultura del comune di Trento, e Giuseppe Ferrandi, direttore generale della Fondazione Museo storico del Trentino.
In questa occasione sarà anche presentato il catalogo della mostra Città fortezza: Trento 1914-1918.
Giovedi 24 marzo il tema dell’incontro – sempre alla 17:30 – è curare.
La posizione geografica di Trento, vicina al fronte meridionale, la rende particolarmente adatta per il ricovero dei militari feriti al fronte. Migliaia di soldati vengono ricoverati in decine di edifici requisiti e trasformati in ospedali. Ma le ferite non sono solo dei corpi.
Giuseppe Armocida illustra le tappe del pensiero psichiatrico a partire dagli anni della Grande Guerra. Manuela Bailoni porta la sua esperienza maturata nelle organizzazioni che intervengono oggi in situazioni di crisi.
Al tema nutrire è dedicato l’appuntamento di giovedì 7 aprile.
Durante le guerre, le esigenze della popolazione civile passano in secondo piano rispetto a quelle dei militari. Nell'Impero austroungarico la crisi economica comincia nel 1914 e diventa presto crisi alimentare. A Trento la diminuzione della produzione agricola locale si somma al peso che la città deve sostenere a causa della presenza di decine di migliaia di soldati e prigionieri.
Nicola Fontana spiega come funzionava il sistema dell'approvvigionamento di Trento durante il conflitto; Davide Sighele esplora le medesime problematiche nel contesto delle recenti guerre balcaniche.
Ultimo appuntamento mercoledì 20 aprile con il tema punire.
Nel 1916 Trento è teatro di eventi tragici che diventano presto celeberrimi. Nella fossa del Castello del Buonconsiglio vengono eseguite da maggio a luglio ben tre condanne a morte: quella di Damiano Chiesa, Fabio Filzi e Cesare Battisti. L'immagine del corpo morto di quest'ultimo, consigliere comunale della città e parlamentare a Vienna, diventa uno dei simboli della Grande Guerra.
Diego Leoni ricostruisce gli ultimi giorni di vita di Battisti; Alberto Brodesco parte dalle fotografie dell'esecuzione per riflettere sulla rappresentazione cine-fotografica della morte che arriva fino al presente.
Tutti gli incontri sono ad ingresso libero e la partecipazione dei docenti in servizio è riconosciuta come corso di aggiornamento, ai sensi del D.P. 1328 del 1 giugno 2001.
In allegato:
- il programma completo dell’iniziativa
Info:
Fondazione Museo storico del Trentino
Tel. 0461-230842 – info@museostorico.it – www.museostorico.it