
Venendo ad alcuni aspetti più specifici del settore, Spinelli ha affrontato innanzitutto il tema dell'energia. "Il nostro è un territorio tradizionalmente molto ricco di energia idroelettrica, - ha detto - ma oggi siamo costretti a chiederci se possiamo considerare l’acqua, come in passato, energia rinnovabile. Abbiamo iniziato quindi a percorrere la strada del fotovoltaico. Certo, un dato fondamentale del consumo energetico in Trentino è quello dei 2000 GW/anno consumati dalle aziende trentine, su un fabbisogno complessivo del territorio che si aggira sui 3500 GW.
La forte spinta che abbiamo dato con il bando FESR per le imprese per l'installazione del fotovoltaico, con circa venti milioni di euro messi a disposizione dalla Provincia, ha generato investimenti per circa 70 milioni. Si tratta di una misura importante ma certamente siamo solo all'inizio se si pensa che a regime gli impianti installati con questi fondi produrranno 50/60 GW. C'è dunque un bisogno estremo di diversificare l'acquisto di energia da parte delle imprese, in un contesto che dal 2050 secondo gli analisti vedrà il 50% di energia elettrica prodotta dalle fonti rinnovabili.
Stiamo anche lavorando sull'idrogeno, con centri di ricerca impportanti e qualche imprenditore che già opera in questo campo. E stiamo intervenendo nel campo dell'intermodalità che, in particolare per il settore della carta, è molto importante. Vogliamo rendere più agile e economica la fase del trasporto, quindi di arrivo e abbandono del territorio trentino da parte delle merci. Presso l'interporto, che vogliamo rendere ancora più efficace, stiamo realizzando una piattaforma di 750 metri in grado di ospitare treni trasportisticamente più efficaci e con operazioni di carico ridotte di metà tempo. Le sfide insomma sono molte, e per affrontarle è necessario il contributo di tutti: la parte pubblica, il mondo del lavoro e specularmente quello delle imprese, quello della ricerca e dell'innovazione".