Venerdì, 04 Giugno 2021 - 21:56 Comunicato 1405

"Le imprese in difficoltà vanno assistite subito con depositi bancari, tecnologia e risorse umane"

Una crisi, quella provocata dal Covid, che non ha similitudini rispetto alle precedenti, che ha creato enormi disparità a seconda dei settori colpiti, che ha provocato una forte accelerazione dei processi di cambiamento, in parte già avviati, che lascia ancora molte incertezze per il futuro, ma che nello stesso tempo ha aiutato a prendere consapevolezza dei problemi legati alla democrazia (attraverso l'utilizzo dei dati informatici) e all'inquinamento ambientale. Non solo "Banche nel dopo Covid" tra i temi trattati da Gian Maria Gros-Pietro, presidente di Intesa San Paolo, e dall'economista Luigi Guiso, professore all'Einaudi Institute for Economics and Finanance.

E' innegabile: nell'immediato sono molti i problemi da risolvere e in tempi rapidissimi. Le imprese in difficoltà vanno assistite (anche nell'uso di tecnologie e risorse umane) dalle banche (oltre che dallo Stato) per evitare che chiudano lasciando a casa i loro dipendenti; le banche devono mobilitare il risparmio e portarlo negli investimenti (giusti); bisogna saper gestire i processi di rinnovamento accelerati dalla pandemia. Ma tutto questo servirà a poco o nulla se non si ferma subito il cambiamento climatico con il surriscaldamento del pianeta: i danni che provocherà faranno sembrare la pandemia uno scherzetto senza che ci sia un vaccino per contrastarlo. Partiamo dalla fine, dall'ultimo concetto espresso dal presidente di Intesa San Paolo Gian Maria Gros-Pietro nel confronto, coordinato da Paola Pica, con l'economista Luigi Guiso.

Di "Banche dopo il Covid" si è parlato sì ovviamente ma i due ospiti del Festival dell'economia hanno allargato la riflessione anche su moltissime altre questioni indotte dalla pandemia. "Non è una crisi simile a quella 2008-2011 perché i suoi effetti si sono manifestati, e si manifestano ancora, in maniera totalmente differente a seconda dei settori. Dopo il crollo della produzione il rimbalzo c'è  ma non tutti potranno recuperare gli effetti del lock down. C'è un fossato che va colmato e le banche in questo hanno un ruolo molto importante - ha sottolineato il presidente Gros-Pietro - una grande responsabilità nel coinvolgere i risparmi verso gli investimenti. Il risparmio è una virtù privata ma può essere un danno alla collettività se non viene reinvestito". "Per una crisi totalmente inattesa c'è ancora molta incertezza sui suoi lasciti  per il futuro" come ha spietato l'economista Guiso evidenziando le mutazioni in atto anche nel mondo del lavoro, mutazioni accelerate dalla pandemia: alcuni lavori tramonteranno mentre si apre una nuova riflessione sull'home working e tutto ciò che ne consegue dal punto di vista economico e sociale. "Siamo arrivati ad una svolta storica su molti fronti: cambia il modo di fare impresa e le banche dovranno evolversi per fornire innovazione organizzativa sia per le risorse umane che la tecnologia, informazioni, qualità e uso dei dati che possiede. Perché - ha ammonito Gros-Pietro evidenziando i rischi ed i pericoli della rete - i giganti dell'informazione hanno un potere enormi con i dati in loro possesso: possono  condizionare non solo gli acquisti ma anche il voto".  "Qualunque innovazione ha potenziali rischi e benefici - è la conclusione di Guiso - Abbiamo le capacità di adattarci a nuove situazioni ma i processi vanno assistiti: qui si vede la capacità dei governi con democrazie efficienti"- Ottimista anche il presidente di Intesa San Paolo? "Sì - risponde -, vedo un'evoluzione nelle imprese  che non puntano solo alla massimizzazione del loro profitto ma a risultati anche per la collettività. E un obiettivo fondamentale è quello di fermare il cambiamento climatico che avrà effetti ben maggiori del Covid:  i danni faranno sembrare la pandemia uno scherzetto. E senza che ci sia un vaccino".

(gr)


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