
Negli ultimi mesi il sottosegretario Geraci - di formazione ingegnere elettronico, 30 anni di esperienza all'estero fra cui 10 in Cina, come banchiere d'investimento e docente universitario, 5 le lingue parlate - ha visitato numerosi Paesi in Europa, America e Asia, per esaminare la domanda di prodotti italiani e la propensione degli investitori stranieri ad investire nel nostro Paese. Con la visita in Trentino di oggi ha iniziato la seconda fase di questa "campagna", che prevede l'esame dei punti di forza dell'offerta, a partire proprio dalle eccellenze presenti nelle diverse regioni italiane.
"L'Italia - ha detto - è generalmente conosciuta all'estero per il calcio, la moda e il food. Qualche partner è consapevole anche del valore del patrimonio industriale e delle nostre eccellenze sul versante scientifico e tecnologico, come quelle che ho visto oggi in Trentino; questa consapevolezza va rafforzata e ampliata. Noi valutiamo le potenzialità di ogni territorio a partire da quello che già fa, nei settori dell'export e dell'attrazione di investimenti esteri. Analizziamo inoltre le politiche commerciali più adatte per ciascun paese, sotto il profilo dei dazi, delle barriere e così via, e ci occupiamo di promozione. Il nostro obiettivo finale è quello di creare un nuovo storytelling per l'Italia, che raccolga e promuova in maniera sistemica tutto ciò che l'Italia ha o fa bene: dal paesaggio all'arte fino al manifatturiero e al food. In questo modo vogliamo dare maggiore visibilità anche a realtà estremamente competitive come quelle che abbiamo avuto modo di vedere all'università e nei centri di ricerca trentini. Senza dimenticare il turismo, industria che genera ricadute positive anche in altri ambiti dell'economia. L'export in Italia vale 550 miliardi, un terzo circa del pil, 450 in merci, 100 in servizi. E' dunque un settore estremamente importante. Ma noi crediamo che vi siano nel Paese potenzialità ancora inespresse, che dobbiamo aiutare ad emergere, anche perché in generale il made in Italy all'estero è sempre molto apprezzato".
Il presidente Fugatti e l'assessore Spinelli hanno illustrato a loro volta i punti di forza e le legittime ambizioni del Trentino, senza nascondere le difficoltà che a volte il sistema locale incontra nel proiettarsi verso l'esterno. Il primo mercato di riferimento è di gran lunga quello germanico, seguito da Usa, Francia e Regno Unito. Positiva anche la crescita in alcuni mercati emergenti. I settori principali sono l'agroalimentare ed in particolare i vini, alcune realtà della meccanica ed in generale del manifatturiero, il cartaceo e la pietra. Le difficoltà maggiori riguardano la capacità di unire le forze e di promuovere - attraverso i successi di una singola realtà produttiva - il sistema-Trentino nel suo complesso (analogo problema si riscontra a livello nazionale) e a volte la difficoltà delle imprese di strutturare la propria attività in maniera tale da "reggere" la sfida di un rapporto continuativo con l'estero.
Il sottosegretario ha sottolineato come il Ministero possa supportare le imprese locali nel loro sforzo di raggiungere i mercati esteri mettendo a disposizione specifiche opportunità promozionali, location e "vetrine" adatte ad ospitarli, come quella che intende inaugurare prossimamente ad Osaka. Il sistema provinciale dal canto suo potrebbe intervenire sostenendo le spese vive di viaggi e soggiorno, che per una piccola impresa possono rappresentare un ostacolo non indifferente. Le opportunità ci sono e vanno colte: ad esempio, fra qualche giorno entrerà in vigore un accordo di libero scambio fra l'Italia e il Giappone. Anche le Olimpiadi invernali in Cina del 2022 possono rappresentare unì'ottima occasione per una terra naturalmente vocata agli sport invernali - e a tutto ciò che ne consegue in termini tecnologici e di know how - come il Trentino. Positive inoltre le interlocuzioni avute con i rappresentanti del mondo economico rispetto alle priorità e alle istanze legate allo sviluppo internazionale e con il sistema della ricerca e dell’Università, rispetto alle opportunità riguardanti una ulteriore internazionalizzazione dell’offerta formativa.
Immagini e intervista a cura dell'ufficio stampa.