"Un traguardo significativo – commenta Mauro Casotto, amministratore unico di Arca Casa Legno, la società di Trentino Sviluppo cui è affidata la promozione del marchio - a dimostrazione di come il sistema di certificazione sia valido anche per grandi edifici con funzionalità specifiche, qual è appunto l'Auditorium in legno dell'Aquila, oltre che per hotel, asili nido ed edifici residenziali privati già interessati dalla sperimentazione".
Un iter avviato in modo rigoroso sin dalla progettazione, nello studio genovese di Renzo Piano, per concludersi la settimana scorsa con le due prove in cantiere, ad opera finita. Una, il "blower door test", che misura il livello di permeabilità all'aria dell'edificio, l'altra eseguita appositamente per misurare i parametri acustici di "silenziosità" e comfort. Nel mezzo decine di verifiche e check-up sul progetto, confronti tra i diversi progettisti e responsabili della parte strutturale e degli impianti, visite in cantiere nei vari stati di avanzamento, controlli puntuali sui singoli materiali.
A coordinare l'iter di certificazione è stato il Distretto Tecnologico Trentino - Habitech, mentre le verifiche tecniche e le prove in cantiere sono state effettuate dall'organismo di certificazione Bureau Veritas, individuato quale ente terzo a garanzia dell'intero processo di validazione. L'analisi dei 13 requisiti, distinti in tre categorie (prestazioni tecniche, gestione dell'edificio e sostenibilità ambientale) ha quindi portato all'attribuzione di un punteggio equivalente al livello "Silver" (argento) nella scala dei quattro livelli di certificazione previsti da ARCA.
Per costruire l'Auditorium è stato utilizzato solo legno trentino, con i pannelli acustici "a vela" interni realizzati con abete rosso di risonanza proveniente dalle foreste di Paneveggio, dove anche Stradivari sceglieva i migliori legni per dare forma ai suoi violini.
Alcune curiosità. Per la costruzione dell'Auditorium dell'Aquila sono stati impiegati 1.165 metri cubi di materiale - tra pannelli X-Lam, listelli, doghe di larice e travi lamellari – corrispondenti ad una quantità di legno pari a 6 ore di "ricrescita" dei boschi trentini; questo a riprova della grande sostenibilità di questo materiale naturale che ricopre il 60% del territorio trentino. Nel dettaglio sono state utilizzate 20 chilometri di doghe, 14,3 chilometri di listelli, 3,2 chilometri di travi, oltre ad 1 milione tra viti e chiodi e 2,5 chilometri di barre filettate.
Notevole l'interesse per l'opera, come testimoniato dalla presenza, nella piazzetta dello Smart Village, di oltre 250 persone che hanno seguito l'intero convegno dedicato all'Auditorium disegnato da Renzo Piano, tra cui gli studenti della Facoltà di Ingegneria dell'Università degli Studi dell'Aquila. (d.m.) -