I settori di intervento
Nel Progetto si considerano imprese giovanili le imprese individuali costituite da soggetti con età non superiore a 35 anni, le imprese di persone in cui la maggioranza dei soci abbia un'età non superiore a 35 anni e gli organi di gestione siano composti in maggioranza da questi soci, le imprese di capitale dove la maggioranza del capitale sottoscritto da persone sia di proprietà di persone con età non superiore a 35 anni. I nove macrosettori che, per le loro caratteristiche e dinamiche di crescita, sono ritenuti particolarmente promettenti per lo sviluppo di nuova imprenditorialità, sono: Welfare; Benessere (Wellbeing); Cultura; Educazione; Servizi al turismo; Valorizzazione/tutela ambientale; Attività di comunicazione e gestione di dati e informazioni; Green economy; Agricoltura.
Perché proprio questi settori e non altri?
Le ragioni sono diverse. Vediamole in sintesi:
- non sono ancora adeguatamente supportati dalle politiche pubbliche riguardanti la nuova imprenditorialità;
- saranno probabilmente oggetto di esternalizzazione da parte delle amministrazioni provinciale e locali;
- riguardano attività generalmente ad elevata intensità di manodopera e a bassa intensità di capitale;
- sono caratterizzati da una domanda privata pagante in crescita, ma spesso ancora non facilmente individuabile ex-ante, in quanto relativa a bisogni non ancora completamente espressi;
- sono in grado di promuovere innovazione sociale, intesa come ricerca di nuove modalità di risposta ai bisogni; inoltre, anche se non hanno natura tecnologica, possono utilizzare in modo innovativo le tecnologie disponibili;
- sono in grado di assorbire una vasta gamma di competenze e profili professionali qualificati di cui c'è ampia offerta (soprattutto giovanile) e per i quali i canali di impiego tradizionali si stanno chiudendo;
- sono caratterizzati dalla presenza sul territorio provinciale di diverse iniziative non ancora con veste imprenditoriale (volontariato/associazionismo) che potrebbero stabilizzare e potenziare l'attività, assumendo forme imprenditoriali;
- sono meglio gestibili, in talune attività, data la natura dei servizi prodotti, da imprese di natura collettiva e non finalizzate al profitto, i cui fondatori, investitori e lavoratori dovrebbero essere motivati soprattutto dall'interesse per l'attività in sé e dalle possibilità occupazionali;
- sono in grado di generare, oltre a risultati in termini economici e occupazionali, anche un significativo impatto sociale, incrementando i livelli di coesione della comunità provinciale e delle comunità locali e/o rafforzando alcuni settori economici (turismo).
Le azioni per promuovere l'imprenditorialità giovanile
In termini generali, per promuovere la nascita e il consolidamento di imprese giovanili nei settori di interesse, oltre ad una razionalizzazione delle misure esistenti e ad un loro coordinamento con le potenzialità di utilizzo delle risorse europee, si è constatata l'esigenza di operare nella direzione di creare nuove opportunità di mercato (in particolare attraverso i processi di esternalizzazione), diffondere la conoscenza e l'informazione sul fare impresa, rafforzare i servizi di supporto ai giovani imprenditori, integrare gli interventi di sostegno economico.
Nei settori individuati, la domanda è di origine pubblica, privata o mista. La domanda di natura pubblica può derivare, come detto, da esternalizzazioni di attività per servizi sia permanenti che a termine, come già avviene per molti servizi sociali (proprio la forte presenza del pubblico è uno dei limiti alla nascita di nuove imprese).
La domanda privata è legata in genere all'esistenza di un bisogno non soddisfatto, ma che potrebbe emergere in presenza di un'offerta strutturata. La domanda mista è quella attivata da forme di sostegno pubbliche cui si aggiungono quote variabili di domanda privata (stimolata dall''introduzione di voucher che possono essere utilizzati per l'acquisto dei servizi).
Le nuove misure verranno attivate, come già detto, utilizzando i fondi europei. In particolare verranno riproposti i bandi per il sostegno alla creazione di iniziative imprenditoriali mediante "seed money", aprendo alle imprese che operano nel campo dell'innovazione sociale. I bandi possono prevedere il finanziamento di servizi per l'avvio dell'idea imprenditoriale, l'accompagnamento alla gestione e il consolidamento dell'attività, compresi i servizi di tutoraggio. Si pensa inoltre ad attivare un bando "seed money" per la creazione di hub specialistici.
Vediamo ora più nel dettaglio alcune delle misure contenute nella proposta di Progetto:
- predisporre (entro dicembre 2012) un piano pluriennale delle esternalizzazioni per le attività e i servizi attualmente riconducibili all'area pubblica;
- valutare la possibilità di privilegiare imprese costituite in parte o in tutto da giovani, nell'ambito degli spazi di discrezionalità previsti dalla disciplina sugli appalti con riferimento alla fornitura di servizi e lavori, con particolare riferimento agli ambiti oggetto di esternalizzazione;
- prevedere standard per i servizi esternalizzati, adeguati ma non eccessivi, condizioni di partecipazione ai bandi non restrittive per le nuove imprese e convenzioni con enti pubblici che consentano la possibilità di accesso ai servizi anche da parte di soggetti paganti;
- diffondere l'informazione sulle opportunità che derivano dal piano delle esternalizzazioni e sugli strumenti a sostegno della nascita di imprese. A tal fine è necessaria la costituzione di uno sportello fisico unico e di un sito web specifico. Lo sportello, dovrebbe funzionare come centro di consulenza generica e di smistamento a centri (hub) con competenze specifiche nei singoli settori individuati;
- promuovere (entro febbraio 2013) la costituzione di hub specialistici, presso soggetti soprattutto nel comparto privato, aventi adeguata competenza settoriale, per la consulenza specifica sullo sviluppo dell'idea imprenditoriale, che offrano ai futuri imprenditori luoghi di incontro, di scambio di idee, servizi di base per lo sviluppo del loro progetto di impresa e, se necessario, gli spazi per la realizzazione dell'attività per un periodo limitato;
- favorire la nascita e lo sviluppo dell'impresa nelle diverse fasi, mediante il sostegno alll'acquisizione di servizi per la formazione e l'avvio dell'idea imprenditoriale (preincubazione e incubazione), all'accompagnamento alla gestione organizzativa e amministrativa nei primi (tre) anni e al successivo consolidamento dell'attività;
- promuovere (entro marzo 2013) la costituzione di un fondo di capitale di rischio o di partecipazione, con una quota pubblica inferiore al 50%, riservato alle sole imprese sociali; un fondo di capitale di rischio per le altre imprese giovanili con le stesse caratteristiche del precedente;
- valutare, compatibilmente con la disciplina europea sugli aiuti di Stato, la possibilità di misure di sostegno alla copertura delle spese di gestione nei primi anni di attività dell'impresa;
- prevedere per gli enti pubblici la possibilità di mettere a disposizione delle imprese, gratuitamente o a costi contenuti, strutture pubbliche non utilizzate, a fronte della presentazione di un valido progetto di impresa;
- stabilizzare le risorse finanziarie pubbliche destinate agli interventi di sostegno alla domanda privata di servizi sociali ed educativi da parte delle famiglie (voucher) anche attraverso l'utilizzo delle risorse comunitarie;
- promuovere lo sviluppo della cultura imprenditoriale, per agevolare la formazione di capitale umano con capacità imprenditoriale, con iniziative in ambito scolastico e orientando a tal fine i Piani giovani di zona e d'ambito.
Gruppo di lavoro
Per la messa a punto del Progetto, la Giunta provinciale ha costituito, senza ulteriori oneri a carico del bilancio provinciale, un Gruppo di lavoro, con il duplice scopo, da un lato, di effettuare una ricognizione e un'analisi critica delle misure rivolte alla promozione dell'imprenditorialità giovanile attivate dai soggetti pubblici e privati operanti sul territorio provinciale e, dall'altro lato, di avanzare nuove proposte di intervento. Del gruppo di lavoro, incardinato presso il Servizio Programmazione della Provincia, fanno parte, in qualità di componenti del Comitato per lo sviluppo provinciale, i professori Carlo Borzaga, come coordinatore, e Enrico Zaninotto, esperti di Euricse, della Provincia e degli enti strumentali, rappresentanti dei settori economici, degli istituti di credito, della cooperazione, del volontariato. (mp)
In allegato il documento "Progetto per l'imprenditoria giovanile - Quadro delle iniziative in essere e prime proposte di intervento"
Immagini a cura dell'Ufficio stampa
In allegato file audio con intervista al presidente Lorenzo Dellai -