Venerdì, 29 Marzo 2013 - 02:00 Comunicato 866

Entro giugno si arriverà a 183 postazioni. Trentino al primo posto in Italia
TELELAVORO, NON UN "FLOP" MA UN SUCCESSO

La Provincia autonoma di Trento è al primo posto in Italia tra gli enti pubblici per numero di telelavoratori. E' quanto afferma - in base ai dati relativi alle postazioni di telelavoro attivate e in via di attivazione sul territorio provinciale sia nella forma domiciliare sia da tele centro - l'assessore Mauro Gilmozzi. Numeri che portano a considerare il progetto "TelePAT" della Provincia non già a "rischio flop" - come si afferma oggi su un quotidiano locale - ma, al contrario, un successo. "La riorganizzazione del lavoro dei dipendenti provinciali è un processo complesso - spiega Gilmozzi - che richiede un certo lasso di tempo per potersi dispiegare con compiutezza".-

Il progetto TelePAT prevede l'avvio di circa 200 postazioni entro i tre anni dalla sua approvazione, attivate indicativamente entro i mesi di giugno 2012, gennaio e giugno 2013.
Le prime 25 postazioni di telelavoro nelle forme domiciliare e da tele centro sono state avviate nel giugno dello scorso anno; ulteriori 82 (sulle 75 previste) a gennaio 2013, mentre per il prossimo giugno, sulla base delle domande pervenute, saranno attivate ulteriori 76 postazioni per un totale complessivo di 183 nell'arco di un solo anno. Questo numero rappresenta più del 90% dell'obbiettivo da raggiungere entro tre anni e porta la nostra Amministrazione al primo posto in Italia tra gli enti pubblici come numero di telelavoratori.
Delle 183 postazioni, 95 sono collocate presso il domicilio e 88 presso i tele centri che la Provincia - tramite l'utilizzo di proprie strutture sul territorio o con accordi a titolo gratuito con alcune Comunità, Comuni, Apss e Aziende del sistema pubblico provinciale -, ha attrezzato e in particolare a: Arco, Borgo Valsugana, Cembra, Cles, Levico Terme, Rovereto, Tione, Grigno, Pergine Valsugana e Mezzocorona.
Circa il 20 % dei telelavoratori sono maschi e le attività maggiormente telelavorate sono quelle amministrative.
Si evidenzia anche che il progetto prevede la possibilità per dirigenti e direttori di richiedere il telelavoro mobile. Ad oggi sono stati avviate 15 postazioni sperimentali con questa modalità
Nel progetto Telepat sono coinvolte il 58 per cento delle strutture provinciali e la totalità dei Dipartimenti. Onde superare eventuali resistenze, che per altro si sono dimostrate molto limitate, all'introduzione di tale nuova modalità lavorativa il gruppo di lavoro attivato all'interno dell'Amministrazione per seguire il progetto TelePAT, ha organizzato degli specifici corsi di formazione (in aula e tramite coaching) per i dirigenti/direttori, aggiuntivi ai corsi rivolti direttamente alle lavoratrici e ad lavoratori, supportando direttamente tali figure nelle varie fasi del progetto.
Per quanto riguarda infine i risultati del questionario inviato nel corso del 2011 ai dipendenti potenzialmente interessati al telelavoro si precisa che proprio l'alta percentuale di dipendenti e dirigenti favorevoli ha permesso, dopo anche un'analisi delle competenze, dei carichi familiari e dei luoghi di residenza, di stabilire in circa 200 il numero concretamente raggiungibile di postazioni da attivare.
Considerati i risultati positivi, anche in termini di soddisfazione sia dei responsabili sia dei dipendenti, sicuramente ulteriori postazioni verranno attivate entro la fine del progetto. -